Cartoline 2015, luglio: valigie pronte, da Pirlo a Darmian non ci sono più le mezze stagioni
La seconda ‘frase fatta’ dopo l’evergreen ‘non ci sono più le mezze stagioni’ è ‘il campionato di Serie A non ha più i campioni di una volta’. Questa diaspora di stelle verso gli altri campionati europei ha avuto una battuta d’arresto durante l’ultimo mercato estivo, a partire dal mese di luglio.
Nonostante questa inversione di tendenza, i pochi addii registrati hanno avuto un peso specifico importante sulle coronarie dei tifosi. Juventini in prima linea con il poker d’assi: Pirlo, Tevez, Vidal e Coman. Se, per i primi due, il pubblico bianconero aveva già messo il cuore in pace, il ‘ratto del Bayern Monaco’ fece più scalpore di quello delle sabine (per il quale tra l’altro non abbiamo testimonianze audio-video).
Insomma Vidal e Coman all’Oktoberfest, Pirlo nella Grande Mela e Tevez nella sua amata Buenos Aires. Impennata nel bilancio juventino e nella malinconia dei tifosi, ancora affannati dalla sfrenata rincorsa al triplete sfiorato.
Le telefonate d’oltremanica, poi, hanno quel fascino da sirena ammaliante, a volte irresistibile: è il caso di Matteo Darmian ed il Manchester United. In questo caso la delusione di allenatore e tifosi si è presto trasformata in vanto. Avere valorizzato un giovane italiano, fino alla ribalta di Old Trafford, è sicuramente un aspetto che ha aumentato il grado di appetenza del Torino, anche nei successivi movimenti di mercato (Belotti, Zappacolta, Baselli).
Il Belgio è fucina di talenti ma anche terra di crescita. Lo fu per Pellè, ora tra i riferimenti anche della Nazionale e stella del Southampton. Stefano Okaka, dopo una prima parte di campionato strepitosa con la Sampdoria, aveva bisogno di rilanciarsi. L’Anderlecht il suo mezzo per ritornare alla ribalta nell’anno dell’Europeo. Discorso analogo per Stephan El Shaarawy, che approda al Monaco per rialzare la cresta e riappropriarsi dei gradi di faraone.
Non soffriranno di nostalgia i tifosi viola, che hanno salutato un Mario Gomez che, per diversi motivi, non ha rispettato la sua fama di bomber internazionale.
Non sempre serve varcare i confine del belpaese, per dirsi addio. E’ il caso di Dybala e Zaza che, dopo l’esplosione rispettivamente a Palermo e Sassuolo, hanno cercato la consacrazione proprio accasandosi alla defraudata Juventus.
Movimenti in uscita, saluti, malinconia, rimpianti e nuove opportunità: che siano addii o arrivederci, solo il tempo saprà svelarlo. D’altronde non ci sono più le mezze stagioni...
Luca Gandini