Juve, cos’è la “carta Covisoc”? Il contenuto e i possibili sviluppi
Respinto il ricorso della Figc: la “carta Covisoc” può essere visionata da Paratici e Cherubini. Ma cosa è? E cosa c’entra con le plusvalenze e il processo sulla Juventus?
Nelle ultime settimane ci sono stati diversi sviluppi riguardo la cosiddetta “carta Covisoc“, un documento che potrebbe avere un impatto sul processo plusvalenze a carico della Juventus. Ma cosa è di preciso la carta Covisoc?
Il primo atto della vicenda si è consumato a inizio marzo quando il Tar del Lazio ha accolto l’istanza di Fabio Paratici e Federico Cherubini. I due dirigenti chiedevano di avere accesso alla carta Covisoc, in sostanza una lettera inviata dalla Figc alla Covisoc contenente alcuni chiarimenti interpretativi sulla questione plusvalenze, costata alla Juve quindici punti di penalizzazione in classifica.
Juve, cosa è la Carta Covisoc e perché è così importante
Nella serata di venerdì 10 marzo, poi, è arrivata la notizia dell’appello della Figc al Consiglio di Stato: è stato notificato agli ex dirigenti bianconeri Paratici e Cherubini l’avviso dell’avvocato Giancarlo Viglione, che ha agito in nome del presidente Gabriele Gravina, in merito all’impugnazione della sentenza del TAR. Sentenza che aveva dato 7 giorni di tempo da lunedì 6 marzo alla procura federale per disporre la consultazione della “carta Covisoc” per i due dirigenti. La Procura aveva negato in due occasioni la visione della nota 10940, con la motivazione che questa non farebbe parte della documentazione acquisita nell’ambito del procedimento disciplinare. La Federcalcio ha fatto richiesta al Consiglio di Stato circa la sospensiva, non avendo intenzione di consegnare questa carta. L’avvocatura della Figc contestava anche a Cherubini e Paratici la violazione della pregiudiziale sportiva, ovvero che il ricorso al giudice statale sarebbe possibile solo dopo aver esperito tutti i gradi della giustizia sportiva.
L’11 marzo, dunque, l’esito dell’istanza. Il Consiglio di Stato ha respinto l’istanza monocratica della Figc contro la decisione del Tar del Lazio che dispone la consegna della carta Covisoc. Ricevuto il decreto, riferisce l’Ansa, la Figc si è subito attivata con la Covisoc per la consegna del documento già oggi. Il giudice amministrativo ha fissato l’udienza collegiale il 23 marzo ma non ha concesso la sospensiva non ravvisando “un danno definibile come catastrofico per la parte deducente“.
Carta Covisoc, il contenuto
Questi alcuni estratti della lettera emersi nelle ultime ore. In uno Chinè dà indicazione alla Covisoc su cosa ricercare “al fine – si legge – di fornire un contributo costruttivo e definire un modus procedendi comune per tutte le componenti federali”.
E ancora, si legge delle richiesta della Procura alla Covisoc sulla “necessità di indagare su casi che fanno ragionevolmente ritenere la sussistenza di operazioni di scambio di giocatori tra due società professionistiche, in termini di sistematicità delle medesime operazioni di mercato, non già un’episodica operazione, finalizzati a sopravvalutare i dati di bilancio delle medesime società mediante, appunto, il sistema delle cosiddette plusvalenze”.
Il focus della “carta Covisoc” riguarda vicende del passato, come quella che aveva coinvolto Chievo e Cesena. Ma a poter incidere sul processo plusvalenze che chiama in causa la Juventus sono le conclusioni. Fra le altre cose, si legge infatti che “l’esercizio dell’azione disciplinare in questa materia […] potrà essere utilmente perseguito ove emergano elementi sufficienti a corroborare la necessità di indagare su casi che fanno ragionevolmente ritenere la sussistenza di operazioni di scambio di calciatori fra due o più società professionistiche, in termini di sistematicità delle medesime operazioni di mercato, non già un’episodica operazione, finalizzati a sopravvalutare i dati di bilancio delle medesime società mediante, appunto, il sistema delle ccdd. Plusvalenze”. Questo passaggio chiama in causa la nozione giuridica di notitia criminis, su cui si potrebbe giocare la linea difensiva della Juventus.