Capello: “Dybala? Ha una classe immensa e personalità, ma deve fare il salto europeo. Come la Juve”
Chi ha vinto tutto a livello di club se lo può permettere e Fabio Capello ha dei consigli per tutte le nostre “big”, Juventus in primis. Cosa serve per vincere in Europa? Un elemento in particolare, l’intensità.
“Leggo che la Juventus è in crisi: e meno male, allora” – si legge nelle pagine di Tuttosport – “Se non lo fosse cosa sarebbe successo visto che guida il campionato con quattro punti di vantaggio su tutti? O meglio: quando sarà al massimo che cosa potranno fare le altre? E’ nettamente superiore a tutte, in Italia non c’è squadra che al momento le possa stare vicino. Senza dimenticare che ha avuto una serie impressionante di infortuni. Non credo ci sia storia per quanto riguarda lo scudetto. Champions? E’ l’unica italiana che si è avvicinata ai grandi club europei. Ma gli manca ancora qualcosa. Poco, ma serve una scossa. Manca l’intensità. Se guardate le partite del campionato italiano e le confrontate con le altre noterete subito la differenza. Cambiate canale, con il telecomando passata ad un match di Bundesliga, poi di Liga e infine di Premier. E fate il paragone con i nostri match. Capirete subito. All’estero c’è quella intensità che a noi manca. Loro vanno ai 100 all’ora, noi agli 80. Chiaro che quando metti il naso fuori dall’Italia rischi di fare brutte figure”.
Se siamo lenti è colpa anche dei “fischietti”: “Io ci metto anche gli arbitri che interrompono sempre la partita, ad ogni piccolo contatto fischiano e interrompono il gioco. Come si fa ad avere spettacolo se si è sempre fermi? All’estero, invece, i direttori di gara lasciano correre, non interrompono il gioco quasi mai. I piccoli contatti per loro fanno parte del gioco mentre per noi sono falli. Proviamo a cambiare mentalità. Anche da parte dei giocatori che sono sempre a terra a lamentarsi per colpi che il più delle volte non hanno mai preso. In Inghilterra, Germania e Spagna non succede. Fateci caso, andate a vedere. Quindi in quelle partite si corre sempre ed è bello vederle. Non per niente i nostri giocatori che vanno fuori Italia incontrano delle difficoltà. Pogba? Mi riferisco in generale. A Manchester, però, non è quello che era alla Juve. E Zaza? Vogliamo parlare di lui? Il nostro, purtroppo, è un campionato a parte”.
Juventus, questione di intensità: “Manca davvero poco per vincere la Champions: se riuscisse a trovare l’intensità, che non c’è qui da noi, diventerebbe irresistibile. Dybala è il nuovo Messi? Anche qui vale il discorso fatto prima. L’argentino è giovane e ha grandissime potenzialità. Il tutto accompagnato da una classe immensa. Però deve fare il salto di qualità in Europa diventando determinante per la Juve. Per me il parametro di tutto è l’Europa, dobbiamo avere il coraggio di confrontarci con l’altro calcio, altrimenti non usciremo mai da questo equivoco. La mia Juve?Dico solo una cosa: se non ci fosse stata Calciopoli a spazzarla via quella squadra avrebbe aperto un ciclo europeo. E mi fermo. Sapete come la penso”.
Torino e giovani tra gli argomenti finali dell’intervista: “Mi piace molto, sta facendo un grande campionato, gioca come piace a me. Belotti? Un attaccante interessante, ha quantità, non molla mai. E può ancora migliorare. Giovani? Mi hanno impressionato Donnarumma e Locatelli. Cassano? Provo tanto dispiacere ma le occasioni le ha avute. E molte. Ha giocato nel Real Madrid, nel Milan, nella Roma e nell’Inter. Quante occasioni, eppure…”.