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Capello: “Juventus-Real? A Torino si respira l’aria della vittoria, a Madrid si considerano i migliori”

Marcelo, Sergio Ramos, Higuain, Buffon, Chiellini, Marchisio: gli allievi di Fabio Capello. Juventus-Real Madrid è anche la sfida tra giocatori svezzati dall’allenatore di Pieris che tuttavia non è mai riuscito a portarli alla vittoria di una Champions.

Buffon me lo ritrovai a Torino, Chiellini lo volevo alla Roma e lo incontrai alla Juve” – si legge nelle pagine di Tuttosport e La Stampa – “Marchisio incominciò, con Giovinco, a frequentare la prima squadra, ne avevo intuito la maturità. Marcelo e Higuain arrivarono a Madrid giovanissimi, diciannovenni, erano promesse ma Calderon mi chiedeva perché non li utilizzassi. Gli risposi che alla Juventus avevo imparato che i giovani vanno fatti maturare, con loro serve pazienza. Marcelo ha fatto progressi importanti, dopo l’era di Roberto Carlos è il miglior esterno. Higuain era così a Madrid e conferma di essere un potente uomo d’area, affamato di gol. Sergio Ramos sempre eccezionale in allenamento, restava sul campo a calciare con Italo Galbiati. Lo vedo più terzino che centrale.

Differenze tra i due club: “A Torino, da calciatore e poi allenatore, ho sempre respirato l’aria della vittoria, la forza della Juventus, a livello nazionale, è unica, lo confermano scudetti e numero di tifosi. A Madrid entri in un tempio che si considera esclusivo, la casa blanca, la camisetablanca, è un’impronta internazionale, si considerano i più forti, i migliori. Ai tempi di Sacchi allenatore del Milan, Silvio Berlusconi mi spedì a Madrid per capire che cosa distinguesse quella squadra, quel club. Restai otto giorni e riferii al presidente le mie impressioni: l’attaccamento alla maglia, il senso di appartenenza, non a una città ma a un mondo Real. Quello che sta accadendo nella Juventus. Bernabeu e Juventus Stadium? Per gli avversari il panico del teatro, il miedoescenico è vero: questa è casa mia e qui vinco io. A Madrid e a Torino“.

Su Allegri: “Max mi ha convinto nel saper leggere le partite. Cambia in continuazione e ottiene i risultati. E poi l’intuizione di Pjanic alla Pirlo o quella ampiamente celebrata di Mandzukic esterno. E poi i giocatori lo seguono… Max è credibile agli occhi della squadra. È fondamentale per avere la squadra in mano. Perché tutti i giorni è un uno contro trenta”. Il pronostico: Cinquanta per cento a testa. Equilibrio vero. Non lo dico per non sbilanciarmi, ma perché penso che sia davvero una sfida in equilibrio. Il Real Madrid concede qualcosa in difesa, ma adesso ha trovato il portiere che negli ultimi due mesi sta facendo la differenza. E mi piace tanto il suo centrocampo, lì ha qualcosa in più della Juventus .Poi molto dipenderà dalle scelte tattiche dei due allenatori. Arbitro? E’ sempre importante. Per questo sono favorevole alla Var, alle nuove tecnologie, il lavoro di un anno non può essere cancellato da un errore, in buona fede, involontario, di un arbitro o di un suo assistente“.