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Capello intervista Van Basten. Il Milan, Sacchi, l’infortunio: “Il medico disse che in 4 settimane sarei tornato a giocare”​

Una chiacchierata, un’intervista di 30 minuti con il CIgno di Utrecht. Su Fox Sports ‘Collezione Capello – Intervista a Van Basten’, l’olandese protagonista. Rivive il ‘suo’ Milan, spiega Sacchi, ricorda l’infortunio e parla del presente. Van Basten a 360°, a partire dall’addio al calcio e dalla carica di direttore dello sviluppo tecnico nella Fifa: “Ho cercato di dimenticare il calcio giocando un po’ a golf e a tennis. Non potevo più far niente. Non era facile perché cadevo dal calcio e non facevo più niente. Sono andato a Monaco con la famiglia ma dopo un po’ mi è mancato il calcio. Ho fatto l’allenatore ma i giocatori sono tanti uomini diversi con diverse mentalità e cercare di unirli è un lavoro difficile e pesante. Mi sono fermato perché costava tanta energia senza vedere i risultati. Non mi dava soddisfazione. Mettevo tanta energia che veniva ripagata poco. Tutte le mie energie adesso la metto nella Fifa. Posso fare qualcosa per il calcio in generale e non per me stesso. Tutti nel calcio ora cercano i soldi, io invece lavoro solo per il bene del calcio”. Poi ritorna all’infortunio: “Avevo un po’ di dolore alla caviglia. Il mio medico mi consigliò di fare una pulizia della caviglia e mi disse che in 4 o massimo 6 settimane sarei tornato a giocare. Invece non sono mai più tornato uguale dopo quell’operazione e se avessi saputo non l’avrei fatta”. Spazio poi a qualche ricordo legato ad Arrigo Sacchi: “E’ stato bravo perché ci ha portato un calcio molto diverso da quello che avevamo visto in Italia fino a quel momento. Non sono sempre stato d’accordo con lui per come giocavamo ma se vinci hai sempre ragione e quindi era giusto così. Sacchi era bravo ma era troppo fanatico per la mia idea di calcio. Con Capello invece non c’era l’esasperazione che c’era con Sacchi”. Mentre su Zlatan Ibrahimovic: “Qualsiasi giocatore deve lavorare per se stesso e per migliorare. La differenza tra me e Ibrahimovic è che io sono diventato adulto molto giovane. Il calcio si fa per vincere e quindi per fare gol. Adesso Ibra è molto concreto. Ha imparato e non fa più il circo”.