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Cancelo: “Al Manchester City per Guardiola, lui è incredibile”

Joao Cancelo in un’intervista ha raccontato il suo arrivo e la sua esperienza al Manchester City agli ordini di Pep Guardiola

Arrivato al Manchester City nell'estate del 2019, Joao Cancelo ha raccontato al canale ufficiale del club inglese la sua esperienza agli ordini di Pep Guardiola.

Il rapporto con Guardiola


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Il terzino portghese ha spiegato che proprio l'allenatore ex Bayern Monaco e Barcellona è stato decisivo per il suo arrivo ai Citizens: "Mi piace il modo in cui Pep vede il calcio e in cui gioca la nostra squadra. È tatticamente incredibile. Pensa ad ogni momento della partita in modo meticoloso e questo ci aiuta enormemente. Sono al Manchester City anche grazie a lui".

La Champions League


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Fin qui la stagione dei Citizens è stata positiva: semifinale di Champions conquistata e sabato la partita contro il Chelsea per raggiungere la finale di FA Cup, oltre al primato in Premier. Cancelo premia tutti: "Il merito va alla squadra, allo staff, a tutti quelli che ricevono i video che abbiamo guardato, ai cuochi che preparano i nostri pasti. Tutti hanno avuto un contributo. Siamo un gruppo molto unito di giocatori dedicati e pronti ad aiutarsi a vicenda e abbiamo quello che serve per vincere titoli importanti". Tra cui la Champions. È la prima volta con Guardiola che i Citizens raggiungono una semifinale: "Questa squadra ha fatto un passo avanti da gigante in dieci anni, ma in Europa è solamente per la seconda volta in semifinale. Non abbiamo storia in Europa. Tra tre giorni avremo la semifinale con il Chelsea in FA Cup ma questo giorno ce lo godremo".

Le difficoltà


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Nonostante i successi, l'annata per il City è stata complicata e in conclusione Cancelo racconta anche le difficoltà affrontate: "Abbiamo avuto problemi di covid e infortuni, ci siamo allontananti dai nostri principi di gioco avendo tanti indisponibili. Ora siamo tornati a giocare come quando ero arrivato, la qualità dei giocatori ha fatto la differenza. Questo mestiere appartiene ai calciatori, quando uno è infortunato non può giocare e può solo stare a incitare i compagni".