Camacho racconta il suo ritiro: “Mi vergognavo ad allenarmi al 30%”
Un lungo calvario prima di prendere una decisione definitiva, quella di smettere di giocare a calcio. Tutto ciò racchiude gli ultimi anni di Ignacio Camacho, centrocampista spagnolo, che lo scorso settembre ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo a 30 anni.
Il motivo è legato agli infortuni degli ultimi anni: cinque operazioni per i problemi alla caviglia, con l’ultima partita disputata il 29 settembre 2018 con la maglia del Wolfsburg, contro il Borussia Monchengladbach.
“Durante i tre anni mi sono reso conto che dopo ogni operazione non tornavo – ha raccontato Camacho a Tercer Tiempo su Movistar Tv – La mia testa e il mio desiderio mi hanno fatto entrare in campo, ma la realtà è che ogni allenamento, ogni partita è stato un calvario”. Un calvario che ha vissuto cercando di stringere i denti, assumendo degli antinfiammatori, ma provando spesso vergogna: “Nei mesi precedenti alla mia ultima partita, due anni fa, mi vergognavo ad allenarmi con i miei compagni perché ero al 30% della mia condizione – spiega – Poi arrivava la partita e con l’adrenalina giocavo 90 minuti, prendevo un antinfiammatorio e andavo avanti, ma mi stavo prendendo in giro. Prima o poi sapevo che dovevo subire un intervento chirurgico”.