Calhanoglu-Dzeko, il mercato ‘italiano’ che premia l’Inter
Calhanoglu e Dzeko meglio dell’anno scorso. Tra rendimento, gol da ex e un mercato estivo che ha regalato all’Inter due conoscitori della A come loro
Il Milan fa due gol, l’Inter risponde facendone tre. Calhanoglu, Dzeko e Dumfries per gelare l’Olimpico e gli oltre 50mila presenti allo stadio. Compreso Francesco Totti, accolto dai cori e da uno striscione della Curva Sud. Ricordi, emozioni. Peccato però che presto gli occhi lucidi dell’ex capitano si siano trovati ad assistere al tris nerazzurro che ha piegato la Roma di Mourinho. Settima sconfitta in campionato per i giallorossi, undicesima vittoria per i nerazzurri di Inzaghi.
A un mese esatto da Roma-Bodo – il 2-2 interno che ha arrotondato ad 8 il numero dei gol presi in totale dai norvegesi in Conference – alcune lacune difensive sono riemerse. E la striscia di clean sheet si è fermata di nuovo dopo i 270 minuti di tregua per i pali di Rui Patricio (contro Genoa, Zorya e Torino). L’Inter invece non perde in campionato dal 16 ottobre e Handanovic sale a 370 minuti di imbattibilità.
I gol del mercato estivo
Merito anche di un mercato Inter…nos. Un gioco di parole per intendere quelle operazioni in entrata fatte con altri club italiani – prendendo giocatori da dirette concorrenti per determinate posizioni in campionato almeno ad agosto.
Non tanto grazie all’anagrafe e ai 27 anni di Calhanoglu e ai 35 di Dzeko, ma per gli anni di Serie A già vissuti, sperimentati. E per entrambi è arrivato puntuale come una tassa il gol dell’ex, Calha contro il Milan nel San Siro che è stato suo fino a maggio, ma con altri colori. Dzeko contro la Roma, in un Olimpico in cui non tornava dal derby del 15 maggio, vinto 2-1 e in cui aveva realizzato l’assist per il gol di Mkhitaryan. Sette mesi che diventano una vita.
Il turco è arrivato a parametro zero ed è stato il primo acquisto della nuova era Inzaghi. Era il 22 giugno. Per il bosniaco invece l’Inter ha dovuto aspettare il 14 agosto e dovrà riconoscere alla Roma un bonus di 1.5 milioni di euro in caso di qualificazione in Champions League, come indennizzo. Due colpi evidentemente azzeccati. Tra costi, resa, motivazioni. E i dubbi di inizio stagione trovano una risposta (positiva) nella attuale classifica dei nerazzurri.
I numeri di Calhanoglu e Dzeko dopo 16 giornate di campionato
Calhanoglu ha preso parte a cinque gol (quattro reti e un assist) nelle ultime cinque partite di campionato: tante partecipazioni quante nelle precedenti 15 di Serie A (dati Opta). Dzeko ha già superato il totale delle reti segnate la passata stagione in campionato (8 a 7). Calha? Stesso discorso. E’ al suo quinto gol in A e l’anno scorso si era fermato a quattro. Entrambi sono la loro miglior versione, paragonando queste due stagioni. L’ultima in un club, la prima nel nuovo. “L’ottimo momento dell’Inter”, come l’ha definito Inzaghi nella conferenza post gara, passa da qui.
E nasce da un mercato estivo che ha portato due giocatori che si stanno rivelando decisivi e continui per una squadra che ora è a 12 punti dalla Roma.
Roma ‘indisciplinata’ e dal ‘potenziale offensivo nullo’
Una squadra “indisciplinata” (troppi gialli) e dal “potenziale offensivo nullo”. Tre parole sono bastate a Mourinho per definire – ai microfoni di DAZN – i 90 minuti dell’attacco giallorosso contro l’Inter. Assenze, squalifiche, Covid, infortuni. Niente Abraham e Zaniolo avanti con Shomurodov. Pochi spunti, poche occasioni. Davanti agli oltre 50mila dell’Olimpico che al momento della sostituzione hanno saputo anche (parzialmente) trasformare in applausi i fischi in direzione di Dzeko. Perché ha applaudito per primo guardando la Curva che era sua fino a pochi mesi fa e perché non ha esultato. Ma più che gli applausi e le reazione restano i cori. Quelli che lo stadio ha continuato a intonare anche a gara finita. E che restano la ‘prestazione’ migliore della serata giallorossa.