Paure e viaggi, fino a Parma. Il romanzo di formazione di Cyprien
A Parma arriva un ragazzo formato, sia dal punto di vista calcistico che da quello umano, aspetto ben più importante. Wylan Cyprien è pronto per una nuova importante avventura nella sua carriera. Centrocampista completo: corsa, muscoli e grande carattere. Classe 1995, più di 100 partite in Ligue 1 tra Lens e Nizza, ma soprattutto spalle larghe e una valigia piena di ricordi. Guardare il futuro, senza mai dimenticarsi il passato, specialmente se non è stato facile: “Eravamo veramente messi male. Arrivammo in Francia con mamma che non aveva un lavoro. Spesso a Natale non c’erano regali, perché non aveva soldi”. Gioventù difficile? Tutt’altro: per Wylan Cyprien è stata la miglior infanzia possibile: “Se dovessi rifarla altre quindici volte, non cambierei niente. Se sono quello che sono ora è grazie a quel brutto periodo”, racconta in una lunga intervista rilasciata anno scorso al magazine "Onze Mondial".
Consapevolezza, serietà, maturità. Con queste doti il giovane Wylan si è avvicinato al calcio, completamente a caso. Sua Mamma lo iscrisse a scuola. Come sport praticava pallamano e basket, ma un giorno segì alcuni amici per vedere la partita di calcio che si svolgeva ogni mercoledì. "A loro mancava un uomo e mi chiesero di sostituirlo. Giocammo allo stadio Louis Lumière, a Parigi, a pochi metri da dove si allenava il Paris FC (la seconda squadra di Parigi, ndr). Un loro allenatore ci disse di venire a fare una prova. Ecco come tutto è cominciato”. Le storie nate casualmente sono sempre le più belle. Ma le sorprese, per Cyprien, non erano che iniziate. Due anni dopo, la seconda svolta: "Qualcuno suonò al citofono di casa, sentii dire 'Salve, sono Marc Westerloppe, scout del Lens’". Lui che giocava a calcio solo per divertirsi, d’un tratto cominciò a intravedere il mondo dei professionisti.
Un sogno ad occhi aperti, ma sempre con i piedi per terra. Merito di mamma, che si è svenata perché restasse concentrato sulla scuola. Il diploma come primo vero obiettivo, per garantirgli un futuro solido. Poi, la chiamata irrifiutabile del Lens. Entusiasmo e paure, per il giovane Wylan che si apprestava a fare un nuovo viaggio. Una nuova ripartenza, un nuovo ambientamento e un nuovo gruppo di amici da ricostruirsi. "Ero preoccupato più per quello che per il mondo dei professionisti che stavo per scoprire”. Preoccupazioni e previsioni che si rivelarono fondate. Il suo primo inverno lontano da casa fu tutt’altro che facile: “È stato duro. Era freddissimo e mi sentivo solo. Volevo tornare a casa. Il club se ne accorse e ospitò mia mamma e i miei fratelli per il mio anniversario perché passassi un compleanno felice. È stato un bel gesto”, racconta Cyprien a "Onze Mondial".
Sempre nel momento in cui meno se lo aspettasse, una nuova bella sorpresa, durante un corso di matematica: “Sento la porta della classe aprirsi, e un signore rivolgersi a me: ‘Ci manca un giocatore, vieni ad allenarti con noi’". Era l’allenatore in seconda della prima squadra del Lens. "Di lì a poco firmai il primo contratto da professionista. Resi la mia famiglia fiera di me. È stato l’inizio di una nuova vita”.
Una vita nuova. Le difficoltà del passato, però, sono sempre rimaste come monito per il futuro. Con l’occhio di mamma sempre vigile, che teneva i suoi risparmi da parte e dava al ragazzo sempre e solo lo sretto necessario. "Questo è stato fondamentale perché tuttora sono attento ai risparmi. Se non avessi avuto lei, a quest’ora avrei potuto sperperare i soldi chissà dove, come capita spesso ai ragazzi che se li ritrovano dall’oggi al domani”.
Tutto ciò ha fatto sì che oggi Wylan Cyprien sia diventato un uomo. Ha trasformato le difficoltà nel passato in forze per il presente, che gli hanno permesso di rimettersi in gioco anche dopo un terribile infortunio al ginocchio nel marzo 2017. Oggi un nuovo inizio, in Serie A, al Parma. Entusiasmo e paure. Una nuova avventura, un nuovo viaggio: ciò che ha sempre contraddistinto la sua vita. Ciò che lo ha fatto crescere e diventare l’uomo che è adesso.