Cagliari, un Farias da impazzire: “Posso fare anche meglio. La mia posizione preferita? In campo…”
Porta il diciassette ma ieri la fortuna è stata tutta dalla parte di Diego Farias. Doppietta decisiva per il suo Cagliari, che grazie all’attaccante brasiliano ha portato a casa tre punti al termine di una rimonta pazzesca. Poco spazio per i sentimenti per l’ex Sassuolo, che prima ha pareggiato i conti e poi si è inventato il gol partita. Dribbling, accelerazioni, giocate funamboliche, come il suo idolo Robinho. Ma anche simpatia, allegria e un elemento che non tutti i giocatori hanno… E’ il cuore che ha reso Diego Farias uno dei beniamini della tifoseria del Cagliari. Ha scelto di restare rossoblù anche la passata stagione, in B, nonostante le numerose offerte dalla serie A.
A fine gara si è presentato ai microfoni con la sua solita espressione, un sorriso che rispecchia il suo carattere solare. “Ho giocato bene? Penso di poter fare ancora di più” attacca subito Farias strizzando l’occhio. Scelte importanti dell’allenatore Rastelli che ha puntato sui giocatori che per lui meritavano di più ed è stato ripagato dai suoi ragazzi: “Come abbiamo fatto a rimontare due gol e a vincere? Abbiamo giocato da squadra, ci siamo aiutati in campo e abbiamo fatto una grande prestazione. Ci abbiamo creduto tutti e siamo stati premiati”.
Inizio di stagione non semplice per il “folletto” rossoblù, che l’anno scorso trascinò il Cagliari in A con 14 gol e 13 assist. Il polpaccio lo ha tormentato fino al 31 ottobre, ma risolto il problema è tornato il Farias di sempre. Terzo gol in 5 partite più un assist: “La doppietta la dedico alla mia famiglia, a mio padre e mia madre. Ho avuto un periodo difficile e loro mi sono stati molti vicini e non posso che essergli grato. Ora andrò in Brasile a ricaricare le energie e starò con loro”. Prima di andare via Diego, con la sua risposta, sintetizza ciò che fa la differenza: “La posizione che preferisco? (ride) Stare in campo. Ho voglia di giocare e per farlo sono disposto ad accettare qualsiasi posizione in cui Rastelli decide di mettermi”. Il “maghetto” di Sorocaba è tornato.