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Cagliari, Tachtsidis: “Mi volevano anche Bologna e Standard Liegi: non ho avuto dubbi”. Bittante: “Squadra fortissima”

A Cagliari era il giorno di Luca Bittante e Panagiotis Tachtisidis, gli ultimi arrivati in casa rossoblù. A presentarli nella sala conferenze del T-Hotel ci ha pensato il presidente Tommaso Giulini, grande protagonista, insieme al ds Stefano Capozucca, del calciomercato estivo dei sardi. Luca Bittante copre forse l’unica lacuna che era rimasta in organico, quella di un terzino sinistro da alternare al prodotto di casa, Nicola Murru:

“Sono Contento di ritrovare Rastelli dopo le tre importanti stagioni ad Avellino. Spero di dare il mio contributo e giocare terzino destro o sinistro per me è indifferente, posso interpretare entrambi i ruoli. Ad Avellino sono cresciuto molto giocando nella fascia sinistra, ma questo non significa che mi senta il migliore nel ruolo. Posso giocare anche nella fascia opposta”. Rastelli lo segnalò alla società rossoblù già la passata stagione: “Rastelli l’ho trovato cambiato, cresciuto sotto molti aspetti: già ad Avellino sfiorammo la serie A.  Sono molto soddisfatto della scelta: squadre così forti, pur avendo giocato in serie A, raramente le ho viste. Già a fine dell’anno scorso sapevo che il Cagliari mi cercava. Ho deciso di venire in Sardegna per poter crescere come calciatore e come uomo. Numero? L’anno del mio esordio nel professionismo scelsi  il 20, ma qui era già di Padoin. La passata stagione l’ho fatta con la maglia numero sei e mi ha portato bene nel debutto in serie A. Allora ho deciso di fare la somma dei due numero, venti più sei, e ho scelto il ventisei. Descrizione? In campo mi piace spingere, la fase offensiva mi esalta, ma in serie A la fase difensiva conta forse ancora di più e non la trascuro”.

Tachtsidis completa invece un reparto di centrocampo già piuttosto fornito, regalando a Rastelli un’alternativa a Davide Di Gennaro nel ruolo di regista. Il greco sfiorò il Cagliari già due stagioni fa: “Sì, è vero, sono stato vicino al Cagliari l’anno di Zeman. Finalmente sono qua e non vedo l’ora di dare una mano alla squadra. Ho visto grande entusiasmo e un gruppo unito. I miei compagni sono stati sfortunati a Genova e hanno fatto una grande partita con la Roma”. Proprio lui, nel campionato 2014-2015, stese il Cagliari del maestro Zeman, con una rete decisiva nella partita di Verona: “Ricordo solo che ero molto stanco e mi era arrivata quella palla quasi per caso. Non ci ho pensato due volte e l’ho buttata dentro. Dopo, negli spogliatoi, Zeman si è arrabbiato scherzosamente: ‘Come? Proprio tu?’ (ride). Rilancio? Io vengo qua per pensare prima di tutto alla squadra. Poi se farò anche il salto di qualità ovviamente sarò contento. Ho girato tante società e poche stanno vicini ai giocatori come in questo club”.

Anche questa estate la trattativa era vicina alla conclusione ben prima della chiusura vera e propria dell’affare: “Era già da mesi che parlavo con il Cagliari. La società mi ha detto di aspettare per vedere come si sarebbe evoluto il mercato e così eccomi qua. Numero? Al mio arrivo il 7 era occupato allora ho scelto il 77 che mi ha portato sempre bene dal mio arrivo in Italia. In Grecia giocavo da trequartista, poi con il tempo mi sono piazzato davanti alla difesa”. Importante per la scelta l’opinione degli ex compagni ai tempi di Verona, Ionita e Rafael, e di Borriello, incrociato durante la preparazione estiva della Roma versione 2012-2013: “Sì, tutti i miei ex compagni mi hanno detto ‘Non pensarci due volte, vieni qui, si sta da dio’: confermo tutto. Condizione? Io sono pronto, mi sento bene e posso giocare, che siano 5 o 90 minuti. Devo solo capire meglio il modulo. Alternative? Non c’era solo il Bologna ma anche lo Standard Liegi. Il presidente mi ha chiesto se me la sentivo di venire in Sardegna, che dovevo essere pronto e ho accettato subito”.