Cagliari, Ranieri: “Non ho mai visto un perdente vincere. Mou? Un grande”
Le parole di Claudio Ranieri a due giorni da Cagliari-Roma
La partita tra Cagliari e Roma, in programma in Sardegna domenica 8 ottobre alle 18:00, non sarà una gara come tutte le altre per Claudio Ranieri. Nato a Roma e cresciuto calciasticamente nella Roma, l’allenatore dei sardi non ha mai nascosto il suo tifo per i giallorossi.
Anche il Cagliari, però, ha un posto speciale nel cuore di Ranieri, determinato a raggiungere la salvezza con il club che lo ha lanciato da allenatore più di trenta anni fa. A due giorni dalla partita, Ranieri si è raccontato in un’intervista al Corriere dello Sport.
Le parole di Claudio Ranieri in vista di Cagliari-Roma
Cagliari e Roma sono le due squadre a cui Ranieri è maggiormente legato, come detto dallo stesso allenatore: “Tifoso della Roma? Il bambino che è dentro di me lo è sempre. Non l’ho mai nascosto e mai lo nasconderò. Poi sono un professionista e faccio il lavoro per la squa- dra che alleno, devo ammettere che sono ugualmente tifoso del Cagliari. Il Cagliari è la squadra del cuore dell’io allenatore”.
Quella contro i giallorossi sarà una partita speciale anche per la presenza di José Mourinho. In passato Ranieri e lo Special One hanno avuto qualche diverbio, ma ora sono grandi amici: “È un grande. Tanto di cappello. Non dico altro perché non mi va di parlarne bene e nemmeno di dire, ah sì, mi diede del settantenne. Son cose nostre, cose che abbiamo messo a posto, superato abbondantemente, lui mi ha conosciuto meglio. Quando mi esonerarono si presentò in sala stampa indossando la tuta con la scritta CR, che gli devo dire? Solo grazie, è un grande amico, un grande allenatore, soltanto un grande uomo fa cose del genere. Grazie”.
Ora, però, la testa è tutta alla salvezza del Cagliari e per raggiungerla Ranieri spiega la sue mentalità: «La mia forza è questa: la positività, soprattutto nei momenti difficili. La vita va vissuta, la vita è bella e poi non ho mai visto un perdente vincere. Un perdente le disavventure se le chiama».
L’INTERVISTA INTEGRALE SUL CORRIERE DELLO SPORT