Cagliari, Rafael è l’incubo dei rigoristi: dopo Tevez, Bianchi e Diamanti è toccato a Paloschi
“Rigoristi? Durante la settimana studio gli attaccanti più pericolosi della squadra avversaria: ci sono quelli più bravi degli altri a battere i rigori…”. Già, e da ieri Rafael ha aggiornato la lista delle vittime, alcune illustri, come Tevez, El Kaddouri, Rolando Bianchi e Alessandro Diamanti. Da ieri si è aggiunto Alberto Paloschi. La tecnica? Sempre la stessa: occhi spiritati, sguardo da killer, corpo immobile.
Minuto trentaquattro di Cagliari-Atalanta: rigore per i bergamaschi. “Arbitro, il fallo era fuori…” provano a spiegare Mauricio Isla, Luca Ceppitelli e Fabio Pisacane, l’autore dell’intervento. E Rafael? Non fa una piega, come sempre. Il portiere rossoblù osserva con un sorrisino la scena. Poi fissa Paloschi. L’ex Milan, per andare sul sicuro, sceglie di tirarla forte e centrale, il numero uno rossoblù non si muove neanche: manona aperta, palla respinta, giustizia fatta.
L’eroe che non ti aspetti. Carattere solare, Rafael è un ragazzo timido e dai modi gentili e quella spavalderia nel fissare gli occhi degli attaccanti avversari la perde nelle interviste del post gara, dove ti guarda quasi imbarazzato: “Era una settimana particolare perché sapevo che avrei giocato titolare, ma l’emozione non ha giocato brutti scherzi”. Chi potrebbe dire il contrario? Contro l’Atalanta l’ex Hellas ha sfoderato una prestazione da sette.
Ci ha messo poco Rafael ad amare Cagliari ed essere ricambiato. Sempre il primo a “schizzare” fuori dalla panchina in occasione delle reti rossoblù, ieri si è levato la soddisfazione della prima gara da titolare di questa stagione: dopo il rigore parato sarà entrato ancora più nei cuori dei sostenitori sardi. Probabilmente il titolare tornerà Marco Storari, oggetto ieri di cori poco carini da parte della sua curva. Rafael non smentisce la sua sensibilità e trova subito le parole giuste per parlare dell’argomento: “Cerco sempre di stare vicino a tutti e di confortare chi non attraversa un bel momento. Farò così anche con Marco: tra noi portieri c’è grande affiatamento”.
Mai una parola di troppo per Rafael, che la scorsa stagione è sceso dalla A alla B, accettando il ruolo di secondo di Storari senza mai perdere il sorriso. “A Cagliari si sta da dio e io sono qui anche e soprattutto per aiutare i più giovani a crescere. Tengo a due cose: giocare bene ed essere un esempio”. Un modello da imitare dentro e fuori dal campo. Laureato in Economia in Brasile, Rafael non smette mai di studiare e lo farà anche nei pochi giorni che rimangono prima della gara con la Juventus. C’è una lista da aggiornare e dopo Tevez, Diamanti, El Kaddouri, Bianchi e Paloschi potrebbe essere il turno di qualche bianconero: Dybala, Higuain e Pjanic sono avvertiti.