Cagliari, Joao Pedro ospite di ‘Un giorno per la nostra città’: “Non ci sentiamo già in seria A”. Video
Star del calcio viziate, egocentriche e diseducative? Il mondo del pallone non è fatto solo di luci, divismi, selfie e capricci da prima donna. No, perché lo sguardo si può aprire ad abbracciare il contesto, sfiorare le parti più in ombra, coinvolgerle con dei sorrisi. Quelli che oggi Joao Pedro ha dispensato ai bambini della scuola “Collodi” di Via Basilicata a Cagliari. L’occasione è stata il quarto appuntamento dell’iniziativa della Lega B, “Un giorno per la nostra città”. Accoglienza da divo per il ventitreenne brasiliano. Lui ricambia tanto affetto, con foto, autografi e non sottraendosi alle tantissime domande dei piccoli fan scatenati. Joao Pedro si autodefinisce il più “casinista” all’interno dello spogliatoio rossoblù, quello che fa più scherzi e che cerca di tenere alto il morale dei compagni. Ribadisce la sua grande passione per il basket e dichiara di sapersela cavare anche se non ha tantissimo tempo da dedicargli. Adora la cucina siciliana e il sole e il mare della Sardegna. Dispiacere più grande? La retrocessione della scorsa stagione. Il trequartista brasiliano ammette che qualche lacrima è scesa dopo la sconfitta casalinga con il Palermo dello scorso anno. Scaramanzie e rituali prima di entrare in campo? Mettere prima il parastinco sinistro, poi il calzino sinistro e quindi la scarpa sinistra. Joao ha da pochi mesi avuto un figlio e oggi ha dimostrato di sapersela cavare piuttosto bene con i bambini. Non c’è che dire. Promosso.
Spazio anche all’altra promozione, quella che tutti i tifosi rossoblù attendono dallo scorso giugno: “Sta andando tutto bene, ma ce lo meritiamo perché stiamo lavorando tantissimo. La posizione in classifica non è frutto del caso, anche se non la guardiamo troppo. Le cose potrebbero cambiare rapidamente”. Sabato, al termine della partita con il Pescara, festeggiamenti particolari in campo: “Abbiamo festeggiato più del solito per il modo in cui è venuta la vittoria, non perché ci sentiamo già in serie A. E’ stata una gara difficile, non c’è stata la qualità e il gioco che ci ha sempre contraddistinto. Abbiamo avuto la forza di fare due gol e abbiamo vinto noi. Adesso ci sono 13 punti di vantaggio sulla terza, se avessimo perso ne avremmo avuto solo sette. Ecco il motivo di tanta felicità”. Prossimo avversario il Cesena: “Squadra forte, ma anche noi non scherziamo, cinque vittorie di fila non si fanno per caso. Vogliamo fare punti per mantenere il distacco dalle inseguitrici, perché sappiamo benissimo che bastano due o tre partite storte per rovinare tutto. Io e Farias? Nessuna rivalità e nessun dualismo nel ruolo di trequartista. Abbiamo dimostrato che l’unica cosa che ci interessa è il bene della squadra. Quest’anno da trequartista sono rinato. Mi sento più libero e sto anche aiutando maggiormente la squadra”.