Buffon: “Il mio ruolo in nazionale? Ne vado orgoglioso”
L’intervista di Gianluigi Buffon rilasciata ai microfoni del Corriere della Sera
“Sono veramente felice di aver smesso di giocare. Mi sto dedicando ai tanti interessi ai quali ho dovuto rinunciare per questa vita da calciatore così totalizzante”. La passione per il calcio, la famiglia, la nazionale italiana e la nuova vita. Un viaggio nei ricordi e uno sguardo al futuro: Gianluigi Buffon ha rilasciato un’intervista ai microfoni del Corriere della Sera. Tanti i temi trattati.
Buffon: “Ludopatia? Mi hanno infangato senza aver commesso nulla. Real-Juve la ricordo con grande emozione”
A tutto Buffon. Il calcio e non solo, fino al nuovo ruolo occupato nella nazionale italiana, quello del capo delegazione. Lo stesso di Gianluca Vialli: “È un ruolo di cui sono orgoglioso. Sarei un folle a pensare di poter trasmettere qualcosa come è riuscito a Gianluca. Cerco almeno di non farlo rimpiangere troppo, senza però scimmiottarlo. Faccio Gigi Buffon con i miei pregi e difetti, le mie profondità e superficialità”.
Una nuovita vita per l’ex portiere di Juventus e Parma: “Ho fatto il corso da direttore sportivo. A gennaio inizio un corso intensivo alla Bocconi in business administration e, finalmente, mi butto in una full immersion di inglese per poter dimenticare il livello scolastico che mi ha sempre tenuto in piedi ma con disagio…”.
Gianluigi Buffon ha detto la sua riguardo al tema della ludopatia: “È un tema molto delicato. Credo sia sbagliato criminalizzare e non fare dei distinguo. Scommettere di per sé non è reato, gli stadi stessi e le trasmissioni sportive sono pieni di pubblicità di App di questo genere e lo Stato incentiva il gioco. Se invece un calciatore scommette sul calcio va incontro a punizioni che giustamente devono essere inflitte; ma se scommette sulla pallavolo, sul basket, sulle corse dei cani…non sta commettendo alcun reato“.
La questione è molto delicata: “La ludopatia non è un problema di quanto spendi, ma del tempo che dedichi a questa attività. E questo dobbiamo spiegarlo ai ragazzi: non è che se si fanno continue scommesse da 1 euro trascorrendo ore e ore davanti alla App, allora è un tutto ok; mentre se uno spende 1 milione in un’unica occasione allora è ludopatico. La patologia nasce dalla dipendenza, la continuità con cui si fa una cosa. Non mi piacciono i bacchettoni che giudicano con una superficialità aberrante senza sapere poi realmente quali siano le motivazioni. Ci sono passato anche io venendo infangato senza aver commesso nulla: quando le cose si chiariscono, ci si dimentica di spiegare e chiedere scusa e si lasciano le persone con un’etichetta addosso. Lo trovo profondamente sbagliato”.
Infine, qualche ricordo legato al calcio giocato. Dai successi alle sconfitte che hanno lasciato il segno nella mente di Buffon. “La partita che ricordo con più emozione? Sicuramente Real Madrid-Juve, 1-3 a Madrid nel 2018. Non passammo il turno, ma giocammo una partita eccezionale che meritava un altro epilogo. Essere riuscito a vincere il Mondiale mi fa sentire un privilegiato”.