Buffon: “Cerco l’emozione, altrimenti smetto. Sarri? Un percorso inedito”
Il portiere italiano ha parlato di tutto, dal proprio futuro fino al prossimo allenatore della Juventus
L’esperienza al Paris Saint-Germain è terminata, Gigi Buffon ha deciso di salutare Parigi piazzandosi davanti un altro obiettivo. Non è ancora chiaro al momento quale sia, ma non c’è alcuna fretta nella testa del portiere italiano, che vuole valutare bene il prossimo passo da fare. "Il PSG mi aveva proposto a gennaio di rimanere per fare il secondo – racconta Buffon ai microfoni del Corriere dello Sport – così ho avuto un po’ di tempo per pensare. Ho deciso però di rifiutare, alla mia età ho bisogno di sentire emozioni. Se poi non riuscirò a trovare un progetto che possa darmele, allora potrò iniziare un anno di formazione, partecipando al corso di direttore sportivo e quello di allenatore".
Serenità e tranquillità per Buffon, che però non si esime da una puntualizzazione: "Ho letto che qualche tifoso vorrebbe eliminare la stella di Conte dall’Allianz Stadium, ma non sono d’accordo perché Antonio é uno che per la Juve si è speso fino all’ultima goccia di sudore. Le scelte professionali, anche se spiazzanti, non possono sporcare un passato intenso come il suo. Lui non ha mai tradito, non è il tipo che bacia la maglia, aderisce pubblicamente al progetto e poi alimenta i conflitti nello spogliatoio o in società. Considero il suo ritorno importante per tutto il sistema, così come quelli di Maldini, Boban e Sarri".
Il discorso poi si sposta su Sarri: "Ho toccato con mano la competenza del presidente, di Fabio e Pavel. Chi segue sempre gli stessi percorsi raggiunge sempre gli stessi traguardi e la Juve che cerca la Champions ha voluto tentare la strada della discontinuità, partendo dal presupposto che la squadra è difficilmente migliorabile. Sarri non è rivoluzione, né scommessa. È un percorso inedito, un’altra storia".
Infine, Buffon si è soffermato anche su Ronaldo e Rabiot: "Cristiano non ha scelto l’Italia, ha scelto la Juve, che è una realtà a parte. Ci siamo visti a Torino, Ronaldo è molto altro. Si è posto dei traguardi professionali e personali e ha impostato la sua vita su quelli. E’ un esempio inimitabile. Rabiot? Un giocatore forte e un ragazzo incredibile, un ottimo compagno di squadra. Ha la forza fisica di Pogba, la personalità nel gioco di Vidal e potenzialmente il dinamismo e la capacità di inserimento di Marchisio. Deve migliorare i tempi di ingresso nell’area avversaria, ma può diventare uno da dieci gol campionato".
L'intervista completa sulle pagine del Corriere dello Sport oggi in edicola…