Bruscolotti ricorda Napoli-Real: “Vivemmo un sogno e a fine carriera potevo andare in Nazionale. Vi spiego perché Giordano sbagliò a porta vuota”
Nel tabellone si legge Napoli-Real Madrid. E in un attimo, si ritorna subito al settembre 1987, quando le due squadre si affrontarono al primo turno della Coppa dei Campioni. Passarono gli spagnoli, ma per quanto visto sul campo, per la squadra di Ottavio Bianchi rimarrà sempre un’occasione mancata. E’ così, infatti, che la ricorda anche Peppe Bruscolotti, un’istituzione della maglietta azzurra: è lui, infatti, il giocatore che l’ha indossata per più volte (511). Lo storico capitano di quella squadra, inoltre, visse uno degli ultimi acuti della sua carriera proprio al Bernabeu.
“Fui contento di affrontare il Real Madrid e lo sono anche adesso per questo sorteggio: non c’è cosa più bella che confrontarsi con i migliori, ho sempre voluto giocare contro i più forti” ha detto l’ex difensore a gianlucadimarzio.com. Un’esperienza da cui poter uscire arricchiti, dunque, al di là del risultato finale del doppio confronto. In questo senso, Bruscolotti avverte: “Giocare la prima fuori casa è un rischio, spero che il Napoli sappia reggere in casa del Real. Quando toccò a noi, peraltro, lo stadio era vuoto e fu davvero deprimente scendere in campo in quelle condizioni”. Si giocò a porte chiuse, infatti, perché il Bernabeu era stato squalificato per fatti risalenti alla stagione precedente. Un aspetto che incise molto sui giocatori in campo. “Giordano fallì un gol clamoroso, senza portiere tirò alto. Quando gli chiesi come avesse potuto sbagliare, mi rispose che era per via della curva vuota: gli fece perdere le dimensioni della porta” racconta l’ex calciatore del Napoli.
All’epoca, Bruscolotti aveva già 36 anni. Nonostante una gara eccezionale all’andata, non fu schierato nella partita di ritorno. “Ormai ero a fine carriera, ma a Madrid non feci toccare palla a Santillana. Al punto che l’allenatore lo sostituì nel secondo tempo. Giocai talmente bene che mi arrivarono anche i complimenti di Azeglio Vicini, il c.t. della Nazionale. Mi disse: ‘Non posso convocare uno della tua età, ma lo meriteresti’. E’ stato un motivo di grande orgoglio per me” dice accorato.
Sulle previsioni, in vista della doppia sfida di febbraio, non si sbilancia, ma Bruscolotti ha le sue certezze: “Sarà decisiva la partita d’andata in ottica qualificazione. E al San Paolo sono sicuro che ci sarà la stessa atmosfera di trent’anni fa, anche se lo stadio non può più accogliere tutti quei tifosi (oltre 83 mila per i dati ufficiali, ndr). Eravamo soddisfatti di aver coinvolto tutta quella gente nel sogno di battere il Real Madrid. Era la consapevolezza di aver dato tutto che ci rendeva felici, alla fine, oltre l’eliminazione. Ed è questo, senza dubbio, il ricordo più bello”. Parola di capitano.