Brocchi: “Grato al Milan, ma non avevano fiducia in me”
Inizia l’avventura a Brescia per Cristian Brocchi. L’allenatore riparte dalla Serie B, dopo l’esperienza al Milan nel finale della scorsa stagione. Con le Rondinelle, Brocchi cercherà di fare tesoro dell’esperienza rossonera per continuare a crescere e poi provare a tornare un giorno in Serie A.
“Sono felice di essere qui – ammette in conferenza stampa affiancato dal presidente Triboldi e dall’ad Sagramola – anche da calciatore era un piacere affrontare il Brescia, una piazza calorosa. Cercherò di portare le mie idee, così da creare subito una sintonia che ci possa far togliere molte soddisfazioni. Qui c’è tanta voglia di far bene, il presidente mi ha convinto con il suo progetto. Molti miei ex compagni mi hanno consigliato di venire qui, soprattutto Pirlo e Baronio”. Inevitabile però parlare di Milan: “Il mio carattere è particolare, sono molto umile. Il Milan per me è stata una famiglia, sono partito dal basso conquistando poi trofei importanti. Anche a livello di allenatore è stata bella, partendo dalle giovanili e arrivando in prima squadra. Per me però è fondamentale sentire la fiducia e a Milano non c’erano più i presupposti per continuare. Così ho preso la decisione di andare, anche per il bene dei rossoneri e di Berlusconi perché non avrei lavorato con la giusta serenità. Mi sono sempre comportato bene, non ho nessun rancore verso di loro. Anzi li ringrazio perché quei 40 giorni di allenatore mi hanno insegnato tanto e fortificato e mi saranno di aiuto qui a Brescia. L’unica amarezza che posso avere è stata quella di non essermi fatto conoscere fino in fondo. Galliani? Non ho rivincite da prendermi, non posso piacere a tutti. E non penso di avere nulla da dimostrare alla dirigenza del Milan, al massimo devo dimostrare qualcosa ai tifosi del Brescia”.