Il Brighton è in Europa League: le intuizioni di De Zerbi che hanno conquistato la storia
Il Brighton per la prima volta nella sua storia è in Europa League: i segreti di De Zerbi
Era arrivato come l’ennesimo allenatore italiano in Premier League e nel giro di pochi mesi ha conquistato tutti. Il Brighton di Roberto De Zerbi non è più una sorpresa. Grazie alla vittoria contro il già retrocesso Southampton, a due giornate dalla fine della Premier League, i Seagulls sono sicuri di un piazzamento europeo per la prima volta nella loro storia. Grazie al pareggio contro il Manchester City, sono certi di giocare la prossima Europa League. È proprio il caso di dirlo: italians do it better.
Il Brighton di De Zerbi: l’intuizione Mitoma e l’Europa
L’italiano era arrivato sulla panchina dei Seagulls dopo l’addio di Potter in direzione Chelsea. L’eredità da raccogliere era importante: l’allenatore inglese per 3 stagioni e mezzo ha insegnato calcio a Brighton centrando anche il nono posto, allora il miglior piazzamento in Premier League nella storia del club. Ma la più grande abilità di De Zerbi è stata quella di sapersi reinventare, in tutto. In primis nella vita, passando da una situazione che era diventata pesante come quella in Ucraina fino all’Inghilterra e la Premier League, sempre fedele allo stesso staff.
Trova giocatori perfetti per il suo modo di vedere il calcio, simile ma non uguale a quello di Potter. Ma il primo grande banco di prova lo affronta con Trossard. Il belga era la stella di quel Brighton, ma il rapporto con il nuovo allenatore non è dei migliori. Tanto che De Zerbi decide di metterlo fuori rosa per poi farlo cedere dalla società all’Arsenal (lo 0-3 all’Emirates è una piccola vendetta conquistata). Nessun problema, l’italiano reinventa e il posto di Trossard va a Karou Mitoma. Sconosciuto ai più, ma pupillo di De Zerbi fin da quando è arrivato.
Il giapponese lo ripaga segnando gol su gol e diventando una delle rivelazioni di questa stagione. Quel cambio è stato la chiave per svoltare la stagione. Oltre alle certezze come MacAllister, Caicedo e Welbeck, fondamentale è stata anche la crescita di Groß e Solly March e la scoperta di Evan Ferguson, attaccante classe 2004: fino a novembre non era mai stato convocato in prima squadra, poi De Zerbi l’ha valorizzato.
Il più bello sul finale
Sorprese che non mancano anche sul finale di stagione. Undav, quasi 200 presenze da punta tra Belgio e Serie C tedesca, viene spostato sulla trequarti: quattro gol nelle ultime sei partite. Sboccia anche Billy Gilmour, uno dei più grandi talenti della nuova generazione del Chelsea che non si è mai consacrato. Non troppe presenze per lui in stagione, ma fondamentale nelle ultime partite. La fiducia gli fa bene, basta guardare l’assist contro il Newcastle: filtrante da centrocampo che taglia in due gli avversari e mette Undav davanti il portiere.
Infine Julio Enciso, arrivato la scorsa estate dal Paraguay: fino a metà marzo aveva giocato appena 134 minuti. Prima diventa panchinaro di lusso, poi titolare grazie ai 3 gol (tra cui Chelsea e Arsenal) e 2 assist. Nasce come centravanti, ma fa tutto: trequartista, ala sinistra e all’occorrenza mezzala di sinistra.
Reinventarsi
I riconoscimenti sono diversi, a partire dai complimenti di Guardiola e Arteta, che si è ritrovato a perdere contro il Brighton italiano. D’altronde chi meglio di loro possono capire quella filosofia di calcio. Negli scorsi mesi anche la BBC ha fatto un editoriale sul perchè Roberto De Zerbi può diventare uno dei più grandi. La conquista più importante? Reinventarsi nell’immaginario inglese non come il solito allenatore italiano, catenacciaro e difensivista.
Dopo la vittoria contro l’Arsenal, che aveva indirizzato in maniera definitiva il titolo in direzione Manchester City, la zona Europa sembrava più concreta. Ora De Zerbi e Brighton possono finalmente festeggiare. In Europa League.