Il Brentford e la xG Philosophy
Una promozione storica e una filosofia ben precisa: tutto merito del presidente Matthew Benham. Tifoso, appassionato di numeri e del suo Brentford
Settantaquattro anni fa in Italia il Torino vinceva il quarto titolo della sua storia mentre in Inghilterra il Liverpool conquistava il suo quinto e il Brentford lasciava il massimo campionato inglese che non si chiamava Premier League bensì First Division.
Una vita fa, una parentesi lunghissima che ha reso l’impresa del Brentford di quest’anno a Wembley ancora più storica. Nove playoff falliti, una nuova occasione nel 2021. E finalmente la squadra del distretto ovest di Londra è tornata nel campionato che aveva salutato nel lontano 1947.
Tutto merito di Matthew Benham, il presidente laureato in fisica all’Università di Oxford, e di una filosofia basata su dati, numeri e statistiche applicate al calcio e al mercato.
“L’arte di vincere”
Come il titolo di un film. Anzi, ‘del’ film. ‘Moneyball’ in inglese. Come la pellicola del 2011 con Brad Pitt ambientata nel mondo del baseball americano (ispirata e basata su una storia vera) e una filosofia ben precisa che porta un club ad utilizzare i dati per costruire la propria squadra negli anni. La massima espressione del detto ‘poca spesa, massima resa’.
Questo dunque il ‘pionieristico’ modo del Brentford di elaborare i dati xG. Dove xG sta per Expected Goals. E ‘Moneyball’ diventa il modello da applicare alla gestione per costruire un’azienda solida dietro alle statistiche.
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Un passo indietro: nel 2014 il Brentford è arrivato in Championship con il budget più basso della seconda divisione inglese. Difficile competere in questo modo. Ed è a questo punto che tutte le competenze di Matthew Benham sono scese in campo.
Tifoso da sempre del Brentford e proprietario della Smartodds (società di consulenze per il gioco d’azzardo) dal 2004, ‘colpo’ che gli ha permesso di diventare abbastanza ricco da acquistare il suo club del cuore – e anche il Midtjylland per business.
E proprio la sua Smartodds è diventata una delle prime aziende a comprendere le potenzialità di quella che poi è diventata la xG Philosophy applicata al mondo del calcio.
Quei dati non sono stati utili soltanto per le scommesse, lo sono diventati anche – e soprattutto – per il mercato.
Negli ultimi 7 anni, i dati xG sono serviti al Brentford per identificare i giocatori più sottovalutati dal punto di vista economico, comprarli, valorizzarli e rivenderli soltanto al momento giusto, ovvero nel momento in cui il loro valore torna elevato. La grande e complessa arte di generare plusvalenze. Niente di nuovo nel mondo del calcio e del mercato, ma non se si tratta di decisioni prese basandosi esclusivamente su dati.
E adesso?
Ora è lecito chiedersi se in Premier League questa filosofia potrà essere altrettanto utile alla neopromossa, almeno per mantenere la categoria per più di una stagione. Il che sarebbe già un ottimo risultato, vista la lunga attesa del ritorno.
I tifosi intanto si godono questo traguardo, senza guardare troppo le tabelle e i grafici. A quello ci pensa Matthew Benham, un presidente appassionato, di numeri ma ancor di più del suo Brentford.