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“Bravo, ma troppo basso…”. Griezmann e i suoi fratelli: l’altezza “nasconde” il talento

Carta e penna, vecchie maniere. Osservatori a caccia di talenti. Giudizi: dribbling? Ottimo. Fantasia? Eccellente. Tiro? Buono. E il fisico? “Nota stonata”, roba da “è bravino, ma…”. Ma è “piccolino”. Come Antoine Griezmann, che da ragazzino venne “rifiutato da una decina di squadre perché troppo basso”. Oggi, però, le petit diable si prende la sua rivincita e porta la Francia ai quarti di finale. Segnando, poi, proprio un gol di testa (doppietta all’Irlanda, 2-1 ndr). Destino. A volte l’altezza inganna e nasconde il talento. Per aspera ad astra, fino all’exploit definitivo che ha fatto mangiare le mani a diversi osservatori. Ecco alcuni casi più famosi. 

GIUSEPPE SIGNORI


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Re del gol, alla Lazio e non solo. Secondo miglior marcatore della storia biancoceleste con 127 reti. Poi, tra le altre, il Foggia di Zeman e il Bologna di Mazzone. Ma gli inizi son tutt’altro che semplici: a 15 anni gioca nell’Inter e di gol ne segna pochi. Mario Corso – ex bandiera nerazzurra – lo vede e gli dice: “Tecnicamente sei anche bravo, ma fisicamente sei il più piccolo. Con quell’altezza non andrai da nessuna parte”. Non proprio un profeta.

LORENZO INSIGNE


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Oggi Napoli, principino felice e contento. Ma ieri, chissà. Poteva essere, ma non è stato. Scherzi del fato. Anche lui, come Signori, scartato dall’Inter per via della statura: “Mi dissero che ero bravo, ma un po’ bassino”. Il treno passa, Lorenzo perde l’occasione. Il rifiuto, si sa, fa sempre un po’ male. Poi, quasi dal nulla, arriva il Napoli. “Meglio così”. E oggi Lorenzo è ancora lì, tinto di un azzurro anche Nazionale.

MARCO VERRATTI


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Non un gigante, ma un talento. Sublime. Perché quando il pallone finisce in quel destro-sinistro stretto stretto, beh. E’ delizia pura. Ora il Psg da Re di Francia, forse in futuro la Serie A: “E’ il mio sogno”. Intanto, unghie rovinate a suon di morsi. Perché anche Verratti fu scartato: “Inter, Chievo, Bologna, Atalanta. Ricordo i provini di quando ero ancora un ragazzo. La prima cosa che notavano era la mia altezza”. Ora, per fortuna, notiamo anche altro. C’est magnifique.

MATTIA PERIN


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“Com’è possibile? Un portiere scartato per l’altezza?!” direte voi. “Uno scherzo?”. E invece no, tutto vero. In quanto Perin, a 14 anni, venne fatto fuori dalla Fiorentina a causa del fisico: Quando giocavo nella Pistoiese mi chiamarono a fare un provino a Firenze, mi dissero che non avevo né il fisico né l’altezza”. Sliding doors, una salvezza. Perché nel 2008 arriva il Genoa e sei anni dopo è già ai Mondiali, come terzo portiere. Ah, la fortuna. A volte conta tutto.

JAMIE VARDY


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Eccolo qui, immancabile. Perché quest’anno, quando si parla di storie, spunta fuori quasi sempre. Emblema dell’impegno e del non mollare mai, perla di un Leicester che ha fatto sognare mezza Europa. Ma anche lui, come gli altri, a 16 anni ebbe problemi con l’altezza. Prima dello Stocksbridge, il provino fallito con lo Sheffield Wednesday, la sua squadra del cuore: “Mi bocciarono perché troppo basso. Il bello è che dopo quel provino crebbi 20 cm in un mese”. Da 140 centimetri alla gloria, fino alla Premier. Passando per il braccialetto elettronico, il carcere sfiorato, il lavoro in fabbrica e gli 8 mesi senza calcio. Dear Jamie: non ti sei fatto mancare proprio nulla.