Braida: “Dove ci sono dirigenti bravi, i club vanno bene. Rinnoverei il contratto di Allegri”
Le dichiarazioni dell’ex dirigente del Milan, Ariedo Braida sul derby d’Italia tra Inter e Juventus
Questa sera a San Siro va in scena il derby d’Italia tra Inter e Juventus, una sfida che può essere decisiva in chiave scudetto.
Braida: “Se Lautaro e Vlahovic fossero un quadro, direi il Taglio di Fontana: bomber essenziali”
“Dove ci sono i dirigenti bravi i club vanno bene: il calcio, a volte, ha bisogno di competenze e loro ne sono l’esempio. Sia Marotta sia Giuntoli stanno facendo un lavoro meraviglioso, insieme con i loro collaboratori. Non è un caso che i club dove loro hanno lavorato e lavorano vanno sempre bene, semplicemente sono bravi”, così Ariedo Braida a Tuttosport.
L’ex dirigente rossonero ha poi fatto un raffronto tra i due allenatori: “La bravura di Inzaghi sta nel cambiare le cose e fare sempre bene: vuol dire che ne capisce. Quella di Allegri sta nell’intuire il valore di un giocatore, è un grande conoscitore di uomini. Anche se Inzaghi sembra meno esperto, sta accumulando competenze e sta ottenendo risultati. A vincere una Supercoppa o ad andare in finale di Champions non si arriva per caso. Il tempo ti matura, l’esperienza non si compra”. Sul futuro di Allegri: “Non voglio sostituirmi ai dirigenti bianconeri, ma io glielo rinnoverei. Anche quest’anno la Juventus è competitiva: non è una macchina perfetta, però sta girando bene e tutti cominciano a dare merito ad Allegri. Ha fatto esordire tanti giovani, alcuni anche sconosciuti, che stanno crescendo molto bene. Con le sue strategie Allegri riesce sempre a trovare soluzioni, anche nelle difficoltà”.
Da ex attaccante e da appassionato d’arte, Braida si è poi soffermato su Lautaro e Vlahovic: “Se fossero un quadro? Sono due giocatori essenziali, che vivono per il gol: dico il Taglio di Fontana. A loro non piace ricamare, come per esempio piaceva al mio amico George Weah che ho salutare la scorsa settimana a Torino: lui si muoveva come una pantera, era l’eleganza, il gesto estetico, aveva bisogno del passaggio, del tunnel, del dribbling. Lautaro e Vlahovic invece arrivano e boom, la spediscono in porta senza tanti ornamenti”.
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