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Skov Olsen: «Ho scommesso con Mihajlovic: il mio mancino meglio del suo»

«Non mi sarei mai aspettato di tenere un teschio in mano nel mio primo giorno qui». Scherza Andreas Skov Olsen, l’esterno danese che dopo settimane di dubbi amletici ha sciolto oggi – nel video di presentazione pubblicato dal Bologna – il dilemma shakespeariano sul suo futuro calcistico: «Bologna o non Bologna? Ho fatto la mia scelta». Una decisione che l’ha portato a vestire rossoblù dopo un’annata stellare in patria, al Nordsjaelland, con cui ha collezionato 22 reti e l’attenzione di tanti club europei. «Non ho preso tempo per aspettare una squadra più importante – spiega in conferenza stampa -. Il mio cuore mi ha sempre detto Bologna, ma a 19 anni non è facile andare all’estero. Ho preferito pensarci a lungo, come facciamo sempre in famiglia per le scelte importanti». 

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C’è un nuovo danese, dunque, in città. Anzi cinque perché Skov Olsen, almeno per i primi tempi, sarà accompagnato dai genitori, dalla fidanzata e dal suo agente, Michael Bolvig. Proprio il procuratore – che per l’occasione ha vestito anche i panni del traduttore – è stato fondamentale per la decisione finale visto che, per uno scherzo del destino, in passato ha vissuto a Bologna: «Mi ha spiegato quanto qui si respiri calcio. Me ne sono subito accorto: all’aeroporto mi hanno fermato in tantissimi per fare una foto», racconta. 

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Dopo essersi fatto attendere, Skov Olsen, che vestirà la maglia numero diciassette («È quella che uso in nazionale, il 21 che avevo al Nordsjaelland era già occupato»), non ha paura a mettersi in gioco e si paragona ad Arjen Robben, il suo idolo. Veloce, mancino e con un ottimo feeling con la porta, come testimoniano i 26 gol fra club e nazionale, in Danimarca veniva usato come esterno di destra, un ruolo che nel 4-2-3-1 di Sinisa Mihajlovic è già occupato da quel Riccardo Orsolini esploso sotto la gestione del tecnico serbo. Una concorrenza che non lo spaventa, anche perché «non ho problemi a giocare a sinistra o come prima punta, decide il mister». E proprio a Mihajlovic ha già lanciato una sfida: «L’ho incontrato quando sono venuto qui la prima volta. Ho scommesso che il mio sinistro è meglio del suo». Una sfida che suona come un avvertimento a tutta la Serie A. Bologna è pronta a conoscere il suo Amleto.

A cura di Gabriele Bonfiglioli