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Boateng: “Sogno Ancelotti di nuovo al Milan. Potevo andare all’Inter, ma sono rossonero!”

Dall’addio al Las Palmas – “Un dovere da padre e marito” – all’affetto ancora vivo per Milano e il Milan: “I miei tre anni al Milan valgono come dieci per tanti altri”. Si racconta, Kevin-Prince Boateng. Ormai è diventato un uomo che, anche se ancora da calciatore, lavora “per aiutare i giovani a diventare uomini”. Con un’unica lotta da portare avanti: “Razzismo? Vorrei che mio figlio crescesse senza conoscere questa parola”. Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, il centrocampista ha iniziato proprio da qui: “Cosa propongo? Una Var ad hoc per i razzisti negli stadi. Ci sono mille telecamere, anche puntate sui tifosi, perché non usarne qualcuna anche per questo? E chi sbaglia, paga. Per i giocatori che giocano all’estero la A è un obiettivo, ma il tema razzismo ne limita l’ appeal. Non bisogna sorprendersi se a volte scelgono di andare altrove”.

Dopo l’addio alla Spagna, una nuova avventura in Germania: “Tanti nuovi, ma Kovac ha creato un bel gruppo. Inizio buono, bel gioco ed entusiasmo. Ma la stagione è lunga, ci sarà tempo per parlare di Europa”. Prossimo impegno? Il Borussia: “Squadra forte e arrabbiata dopo il k.o. con il Lipsia e il pari di Nicosia. Ma zero paura: giocando come sappiamo, spinti dal nostro pubblico, potremmo metterli in difficoltà”. Difficile, in estate, lasciare il Las Palmas di cui Boateng parla con tanto rammarico: “Andar via è stata la decisione più dura dopo l’ addio al Milan. C’ era tutto: gruppo giovane e ambiente meraviglioso. Qui all’e Eintracht resterò tre anni, come da contratto”.

Ancelotti? Che shock… Mi dispiace, ma c’ è sempre una prima volta. Ripartirà alla grande”, assicura l’ex Milan che, magari, sogna di rivedere Carletto proprio sulla panchina del Milan: “Che sogno, non potrebbe esserci un tecnico migliore. Montella? In certi club, dove bisogna vincere, la panchina diventa “calda” non appena si firma. Anni fa cacciarono Allegri… Fa parte del gioco, per tutti noi”. Intanto, al derby sono arrivati segnali incoraggianti: “Con l’ Aek non è andata bene, ma con l’ Inter ho visto un buon Milan. Purtroppo Icardi gioca dall’ altra parte Uno dei top al mondo, un killer. Bonucci, Gigio e Suso sono gli unici in grado di fare la differenza. Ma vedo poca grinta”. Proprio di Leo, Boateng parla così: “A Torino c’ erano tanti campioni, a Milano è il leader e possono starci alcune difficoltà. Col tempo dimostrerà di essere ancora uno dei migliori, ne sono certo”. Il vero ‘problema’ di questo Milan è la mancanza di due come Berlusconi e Galliani: “Hanno fatto la storia, Maldini, Kakà e altri l’ hanno fatta in campo. Leggende, ma non ci sono più! Sosteniamo questa proprietà e questi ragazzi. Il calciomercato estivo? “Diciamo che sono soddisfatto, ma quanti nomi! E’ stato un problema. Si è parlato tanto di Aubameyang, uno dei migliori in Europa. Normale poi restare delusi”.

Riguarda alle altre, tanti applausi per il Napoli di Sarri: “Che squadra il Napoli… Grande Sarri, non ha paura di giocarsela anche contro Real e Barça. Lo ha dimostrato pure col City. La Juve resta pericolosa e agli azzurri manca qualche alternativa di lusso, ma al momento è avanti”. Dal presente al passato, con un occhio al ‘suo’ di Milan. Cosa eviterebbe se tornasse indietro? Boateng risponde così: “Avrei potuto gestire meglio certi momenti, soprattutto al terzo anno: beniamino dei tifosi, il numero 10 e tanta pressione… Mi è mancata una persona fuori dal campo in grado di aiutarmi. Ma zero rimpianti: ho giocato partite importanti, ho vinto e realizzato un ultimo sogno quando sono tornato: sentire ancora una volta il boato di San Siro per un mio gol. E contro la Viola…”. Con un retroscena di mercato sui cugini dell’Inter: “Vero. Mi cercarono, ma per me c’ è solo il Milan. Avrei potuto scegliere anche altre squadre, non solo l’ Inter. Ma sono un uomo di parola”. Commento finale sul futuro: “Cosa farò tra dieci anni? Spero un ottimo procuratore, che antepone la persona. Questo mi è mancato fino a quando ho incontrato Edoardo, il mio attuale agente. Per i giovani vorrei essere un esempio”.