Boateng, pizza e calcetto: ecco l’Orlando innamorato… di Vicenza. Con gli occhi della Serie A addosso
Man of the match, se il Vicenza ieri è tornato alla vittoria gran parte del merito va a Francesco Orlando: gol e assist nel 3 a 1 sul Novara. L’Orlando innamorato del pallone viene da Taranto e gioca nel Vicenza. O meglio: è di proprietà del Vicenza da una vita – 2013 – ma ha debuttato (e bene) con i colori biancorossi addosso solo quest’anno, in B, con Bisoli in panchina. Identikit: piccolino, baricentro basso e tecnico da far spavento. Un ‘Ciccio’ imprendibile già a 16 anni, calcio a 11 o calcetto che fosse, poco gli cambiava. A proposito di calcetto, un amico racconta: “La pausa estiva? Lui non sapeva cosa fosse. Due volte al mese disputavamo tornei notturni e quando le altre squadre venivano a sapere che c’era pure ‘Ciccio’ allora… giocavano per il secondo posto”.
Nel campo a 11 il suo meglio di: segna un gol al Milan (lui che è milanista da una vita!) in un torneo Primavera e l’allora ds del Vicenza Cristallini lo fa suo, immediatamente, nonostante la giovane età. L’Orlando talentoso è cresciuto nel settore giovanile dell’ASD giovani Cryos, squadra con cui vinse anche un campionato. Il segreto? Forse a tavola: quasi ogni sabato si ordinava ‘pizza con uccelletti e patatine fritte’ e puntualmente la domenica ne metteva uno. Stessa solfa anche alla vigilia di un big match – secondi contro primi – sentitissimo: pizza e… poker, con un gol più bello dell’altro.
Attaccante esterno, all’occorrenza trequartista perché lo sa fare e bene. Segna. E che sia stato allenato da Bucchi a Macerata non può essere un caso. Il modello: Kevin Prince Boateng. Da classe ’96 ha già collezionato 20 presenze, 3 gol e 4 assist in questo campionato con il Vicenza tanto da attirare le attenzioni delle grandi: Genoa e Bologna lo seguono con interesse. A gennaio l’Atalanta ha tentato di strappare un’opzione nell’affare De Luca invece il Sassuolo aveva offerto 1 milione di euro. Niente, il club di Pastorelli ha detto no, in attesa di giugno. Perché prima c’è una salvezza da conquistare, e l’Orlando innamorato di Vicenza non può che servire.