“Biava, Keita e le panchine in A”. Lazio-Padova, l’ex Sbraga: “Esperienza indimenticabile”
Il 5 sulle spalle, il 13 sulla pelle: “Nesta è il mio idolo, indossavo il suo numero”. Tatuaggi ovunque: “Sono un po’ un malato…”. Tra gli altri, poi, quel 13 lì. Fonte d’ispirazione, tanti ricordi per Andrea Sbraga. Oggi il Padova, ieri la Lazio. Gigante della difesa. E che amichevole ad Auronzo, proprio contro i biancocelesti. Una bella prova: “E’ stata la prima volta che ho affrontato la Lazio da avversario”. Anche se Keita un paio di volte è scappato via come una lepre: “Era in forma!”. Ex compagni i due, in Primavera: “Keita, Onazi e Cataldi. Ero in squadra con loro! Quando li ho incontrati ci siamo parlati”.
“Come stai? Come va?”. Specie con Danilo, il motivo è semplice: “Siamo entrambi di Roma”. Tanti ricordi in biancoceleste, Sbraga svela il più bello: “Sicuramente l’esperienza in prima squadra – racconta in esclusiva su GianlucaDiMarzio.com – le panchine con Edy Reja. Anche il derby vinto 2-1. Fu emozionante!”. Finale contro l’Inter quell’anno: “Con la Primavera fu un percorso bellissimo, è una cosa che mi rimarrà per sempre”. Panchine, dicevamo. Consigli dai più esperti: “Ricordo Biava e Diakitè, mi davano molte dritte, diversi suggerimenti su come migliorare”.
Oggi Sbraga ha trovato il suo equilibrio: “Sto bene, vivo in una grande piazza e ho alle spalle una grande società”. Arrivato lo scorso gennaio, l’ex Pisa si sta ritagliando uno spazio importante. Merito di un’intuizione del ds De Poli, che lo andò a prendere…a casa! “Non me l’aspettavo, davvero”. Poi la titolarità. E un golazo in rovesciata: “Non so nemmeno come ho fatto”. Ora il futuro: “Speriamo di fare una bella annata, la società sta facendo diversi sforzi e vogliamo far bene”. Bella gara contro la Lazio, bene Sbraga.
Tifo caldo poi, sempre sul pezzo: “Il loro entusiasmo è travolgente, mi colpì fin da subito. In trasferta si fanno sempre sentire, incredibili”. La Lazio, ormai, rappresenta il passato. Ma alla fine, nonostante i bei ricordi, Sbraga si toglie un sassolino: “Ognuno ha i suoi percorsi, le sue scelte. Forse ci voleva un po’ più d’attenzione…”. Focus sul Padova ora, sguardo al futuro. Sognando l’idolo Nesta.