Biabiany: “Voto 6,5 alla stagione dell’Inter. Io terzino? Perchè no…”
Come può cambiare la vita in un anno. Nel 2015, di questi tempi, Jonathan Biabiany riprendeva gli allenamenti dopo la lunga inattività, ora si gode il finale di una stagione che lo ha visto rientrare in modo positivo con la maglia dell’Inter. Tutta la sua gioia e soddisfazione, Biabiany l’ha espressa questa mattina sulle colonne del Corriere dello Sport: “Un anno fa ero a Interello per i primi allenamenti dopo il via libera dei medici, avevo tanti dubbi in testa. Quando mi hanno diagnosticato l’aritmia mi sono venute tante cose in testa, anche brutte. La prima preoccupazione diventa la salute, per fortuna sono stato subito tranquillizzato dai medici. Se fossi stato costretto a smettere non sarebbe stato un dramma, ci sono cose ugualmente belle. Durante questi momenti non pensi alle partite, ma alla prossima visita sperando che sia l’ultima. Guardavo il campionato in tv, poi mia moglie ha visto che soffrivo e ogni weekend organizzava qualcosa. Gol liberazione col Frosinone? No, la liberazione è stata tornare ad allenarsi dopo 3 o 4 mesi in cui correvo da solo”.
Stagione ormai alla conclusione, tempo di bilanci. “Do un 6,5 alla stagione dell’Inter, avrei dato 7 in caso di Champions. Ma torniamo in Europa ed è un buon punto da cui ripartire. La Juve in questo momento fa parte delle 5 migliori squadre d’Europa, l’Inter ancora deve acquisire qualcosa per raggiungerli. Non credo però che siamo così lontani. L’arrivo di qualche calciatore esperto potrà aiutarci, senza dimenticare che qui c’è gente come Miranda e Felipe Melo. Per essere da scudetto ci manca continuità e un po’ di rabbia in più. Bisogna avere quella cattiveria che dimostra la Juve. Siamo giovani. E sono convinto che restando tutti potremmo giocare la Champions insieme. Quest’Inter può solo crescere”.
E Biabiany conclude parlando di sé, tra presente e futuro: “Sto bene all’Inter, voglio restare ed essere protagonista qui. Se qualcuno mi avesse detto che avrei giocato tutte queste partite all’Inter dopo l’inattività non ci avrei creduto. Mancini? E’ più esperto, ha grinta e sa quello che vuole. Io terzino? Non ho problemi a fare quel ruolo, anche Mourinho diceva di vedermi più in quella posizione. Io gli dicevo che volevo giocare solo avanti. Ma ero giovane ed ora, essendo più esperto, non avrei alcun problema a giocare in difesa anche perché con Donadoni a Parma nel 3-5-2 ero spesso costretto a scalare facendo il quarto basso. Donadoni è l’allenatore a cui devo di più, è incredibile che non abbiamo ancora avuto una chance in una grande squadra. Per come lavora sul campo e prepara le partite, lui è un maestro. Sarebbe l’uomo giusto per il Milan”.