Bestia nera per il Barça, croce e delizia per l’Atletico: la ‘pazza’ notte di Fernando Torres al Camp Nou
Lo sapeva già, Diego Simeone, di poter contare su uno degli anti-Barça migliori in circolazione. E Fernando Torres non ha fatto passare troppo tempo, prima di confermare impressioni del suo allenatore, che ha deciso di dargli fiducia dal primo minuto questa sera. Ne sono serviti 25, all’attaccante spagnolo, per muoversi sul filo del fuorigioco, battere con freddezza Ter Stegen e migliorare il suo score personale contro i blaugrana: 11 gol in 15 presenze.
Tra le sue marcature contro i catalani la più importante, probabilmente, l’ha segnata con la maglia del Chelsea il 24 aprile di quattro anni fa, nella semifinale di ritorno della Champions League. All’andata, i ‘blues’ si erano imposti per 1-0; al Camp Nou, il Barcellona era avanti 2-1 e tentava disperatamente di trovare il gol qualificazione. Basta un rinvio della difesa per lanciare Torres che da metà campo si invola verso la porta di Valdes, lo salta e deposita in rete il gol che blinda la finale. In una Champions che proprio il Chelsea di Di Matteo si aggiudicherà ai calci di rigore contro il Bayern.
Eppure, anche dopo aver segnato un gol pesantissimo stasera, Torres resta nervoso. Non riesce a gestire le emozioni e travolge Busquets senza motivo, rimediando il secondo giallo e lasciando per 55’ i suoi in inferiorità numerica. Un comportamento insolito, per un calciatore che ha già deciso un Europeo e una finale di Europa League e che, in generale, è abituato alle forti pressioni. In questo senso, la sua storia parla per lui: a 18 anni il debutto in Liga, a 19 anni è capitano dell’Atletico Madrid, a 27 anni gli viene intitolato lo stadio di Fuenlabrada, la sua città natale, e il Chelsea lo acquista per oltre 58 milioni di euro.
Dal gol che potrebbe valere il passaggio del turno, all’espulsione: un ritratto fedele, di una carriera fatta di alti e bassi negli ultimi anni. La sua rete tiene ancora in vita le speranze dell’Atletico Madrid per il passaggio del turno; ma resterà, specialmente se i colchoneros venissero eliminati, sempre il dubbio di come sarebbe andata se Fernando Torres fosse rimasto in campo.