Bernardeschi: “Vorrei rigiocare Juve-Ajax. Quell’anno eravamo pronti a vincere la Champions”

Dall’Europeo vinto alla scelta di vestire la maglia del Bologna: le parole di Federico Bernardeschi al Festival dello Sport di Trento.
Continuano gli ospiti presenti sul palco del Festival dello Sport di Trento. Oggi, domenica 12 ottobre, tra i presenti c’era Federico Bernardeschi che ha parlato non solo della sua nuova avventura al Bologna ma anche del passato, con un focus particolare sugli Europei.
“Io non avevo assolutamente alcun problema con Sarri, né con Pirlo. Quella frase capisco che poi venne percepita in un certo modo da fuori. Con Sarri giocavo, con Pirlo meno, ma faceva bene a mettermi in panchina, perché in quel momento non rendevo. La frase che dissi in Nazionale mi venne così, ma non era un riferimento a loro“, ha esordito spiegando la sua frase sul poter “rischiare la giocata”.
E poi il ritorno agli Europei vinti: “Per fortuna andò tutto bene e abbiamo potuto festeggiare per un Europeo nel quale nessuno poteva credere. A parte noi, che ci credevamo. Bonucci e Chiellini hanno fatto tanto la differenza, così come Vialli, Mancini, Oriali e tutto lo staff. Fu speciale per davvero. Mi dispiace che poi non siamo riusciti a proseguire in quel cammino, quel gruppo meritava molto di più“.
Ecco, di seguito, le dichiarazioni complete di Federico Bernardeschi.

Bernardeschi: “Italiano? Siamo molto simili”
Il classe ’94 ha spiegato poi la sua scelta di vestire la maglia rossoblù: “Perché Bologna è innanzitutto una realtà che negli ultimi anni ha fatto qualcosa di davvero importante e speciale sia per il club che per il calcio italiano. Bologna è una società seria, con un grande Presidente e dei dirigenti di altissimo livello. Mi intrigava l’idea di rimettermi ancora in gioco. Qualcuno poteva pensare: è andato là (in MLS), è finito. Invece no: sono tornato. Mi piace sentire il fuoco, sentirmi vivo. Mi sto trovando veramente molto bene, ringrazio il Bologna e i tifosi per come mi hanno accolto. Piano piano arriverò, più lavoro e più mi sento bene. Ci sono e sono veramente felice di essere tornato“.
E poi continua “L’asticella è alta, c’è tanta concorrenza e le rivali si sono rinforzate. Ma il Bologna deve consolidare quello che ha fatto. Abbiamo un grandissimo allenatore. Lui è un martello, molto diretto, tosto. Uno che dà tanto. Lo devi seguire, devi imparare a conoscerlo e a stargli dietro. Se poi lo fai, i frutti vengono fuori. L’anno scorso hanno vinto la Coppa Italia. Ci stiamo conoscendo, è una persona diretta, come me. Siamo molto simili, siamo molto felici del rapporto che ho con lui“.
Ritorno al passato
L’ex bianconero ricorda anche le notti di Champions League con la Juventus: “Quale partita vorrei rigiocare? Juventus-Ajax, perché quell’anno eravamo pronti per vincere la Champions League. Pensavamo e credevamo di poterla vincere ma il calcio è imprevedibile, non è matematica, a volte giochi una partita come quella con l’Atletico e poi con una squadra che sembrava più abbordabile vai fuori“.
Bernardeschi ha poi ricordato la sfida di Champions contro l’Atletico Madrid del 2019: “Quella è stata la partita più bella della Juventus negli ultimi 10 anni. Perfetta? Si ma non solo la mia, anche per i miei compagni. La tripletta di Cristiano, io, ma anche Spinazzola, Emre Can“.