Benevento retrocesso in Serie C, Vigorito: “Rifletto sul futuro”
Il presidente del club giallorosso ha tracciato un bilancio sulla stagione conclusa con il ritorno in Serie C
Dopo sette anni dalla prima storica promozione in Serie B ed aver conquistato due volte la Serie A il Benevento è retrocesso in Lega Pro. Ai giallorossi non è bastato il successo per 2-1 sul Modena, nella trentasettesima giornata di campionato, per evitare la certezza aritmetica del ritorno in Serie C.
Benevento in Lega Pro, il commento di Vigorito
Al terminine del match, a OttoChannel, ha parlato il presidente del Benevento Oreste Vigorito: “Questo giorno è arrivato e ha radici lontane.Sembra che tutti si siano laureati in diritto sportivo, tutti sanno cosa deve fare il presidente Vigorito, ma qualcuno deve cominciare a pensare a chiedersi cosa si debba fare per la città”.
Benevento, Vigorito: “Il futuro è un punto interrogativo”
Un duro monito che apre ufficialmente la riflessione sui piani che Vigorito ha per il Benevento: “Dobbiamo pensare a ciò che abbiamo fatto e poi vedere se c’è futuro. Il futuro è un punto interrogativo. Se non si scoprono le cause per cui si è andati in C allora sarà facile fare un altro salto indietro. Voglio abbracciare tutti i tifosi senza distinzioni: sono stati una parte della mia vita negli ultimi 17 anni. Posso solo dire che le emozioni, i colori, i suoni hanno riempito le mie giornate. Starne senza non sarebbe facile, ma restare senza essere convinti sarebbe ancora peggio. In 17 anni ho mantenuto le mie promesse. Ho il dovere di credere di poter risorgere, ma anche chi segue il Benevento deve farlo”.
Benevento, Vigorito sulle poche presenze allo stadio
Tanti investimenti e risultati, poche presenze allo stadio: “Se dovessi dire che Benevento è una piazza che merita palcoscenici diversi, da imprenditore sarei un bugiardo. Quando dovevamo andare in C1, la gente mi fermava dicendomi che ci sarebbe stata l’onda giallorossa: cosa che non avvenne. In Serie B mi dicevano che serviva un altro stadio, ma gli abbonati sono sempre stati pochi. A livello personale credo che in nessun’altra città avrei avuto così tanto affetto. A livello di calcio, invece, devo pensare di aver aperto un supermercato, ma la gente va ancora in salumeria. Devo pensarci. Se devo continuare uno spettacolo per poi essere circondato da persone che hanno il diritto di non amare il calcio, allora il progetto del calcio in questa città non è più quello di prendere in Serie C calciatori come Castaldo, Evacuo o Clemente”.
Vigorito: “Nel corso degli anni ci siamo imborghesiti”
Infine, un affondo: “Voglio solo sapere perché la gente ritenga che io abbia il dovere di mettere mano al portafoglio se mi dicono che sono incapace o stupido. Se l’ambiente non mi trasmette emozioni. Ci siamo imborghesiti negli anni. Ho fatto l’errore di pensare che i miei collaboratori fossero alla mia altezza. Non c’è nessuno che può sostituirmi nelle mie aziende. Poiché sapete tutti cosa fare, allora fate un referendum: seguo le vostre indicazioni. Ho sentito la Curva intonare un coro per chiedere che tutti i calciatori vadano via da Benevento. Ci sono calciatori che hanno contratti pluriennali, adesso cosa posso fare per mandarli via? Staccare un assegno per far felici tutti? Vigorito non è il presidente che butta fuori i calciatori. Dovrei trovare prima un direttore sportivo, poi mettere su una idea di formazione e vedere il da farsi”.