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Benedikt Höwedes, un “minatore” per la Juventus

Un’idea delle ultime settimane di mercato, diventata una trattativa negli ultimi giorni, che si è concretizzata oggi. Benedikt Höwedes, difensore tedesco classe 1988, domani effettuerà le visite mediche e diventerà un nuovo giocatore della Juventus. Al di là del nome, che forse non riscalda troppo i cuori dei tifosi bianconeri, bisogna ricordare che Höwedes si è laureato Campione del Mondo nel 2014, giocando tutte e sette le partite da titolare; con la nazionale tedesca può inoltre vantare 44 presenze e 2 gol. Con lo Schalke 04, dove gioca da una vita e di cui è stato il capitano per sei stagioni, ha collezionato 335 presenze, 23 gol e 13 assist.

Nel processo di rinnovamento voluto dalla società e messo in atto dal nuovo allenatore (italiano) Giovanni Tedesco, però, Höwedes non sta più trovando spazio ed è finito ai margini della squadra, senza fascia di capitano e, di fatto, è stato messo con le valigie in mano. A ventinove anni arriva un’occasione preziosa per lui, per un upgrade della sua carriera. La Juventus può dare a Höwedes la possibilità di confermarsi anche a livelli internazionali più alti e di giocarsi le chance per andare a difendere il suo titolo anche in Russia nel 2018; e Höwedes, cosa può dare alla Juventus?

L’ormai ex “minatore”, come vengono soprannominati giocatori e tifosi dello Schalke (Die Knappen), nasce come centrale di difesa, molto potente nel gioco aereo (dote, questa, che sfrutta spesso e volentieri anche nel gioco offensivo) e abile nell’1 vs 1 grazie ad una potenza nelle gambe non indifferente che gli permette anche di essere abile in fase di recupero e a coprire la profondità. Bravo anche nell’anticipo, che se riuscito lo proietta con qualità nel gioco d’uscita dalla difesa, la sua duttilità però lo rende anche un ottimo terzino destro, ruolo che ha ricoperto interamente in Brasile nel 2014 e in cui non spicca certo in ricerca del fondo e 1 vs 1 (offensivo), ma dove garantisce qualità nella costruzione dell’azione e nei passaggi brevi, senza disdegnare il lancio lungo.

Caratteristiche che lo rendono un ottimo rinforzo, al netto però di una condizione fisica che spesso in carriera lo ha frenato a causa dei tanti infortuni patiti e che poche volte gli hanno fatto superare le 30 presenze in Bundesliga. Una di quelle volte però è stata durante l’ultimo anno, sintomo forse che Höwedes si è messo alle spalle questo tipo di problematica. Lui che, a giudicare dal suo profilo Instagram, è un ragazzo semplice, forse non estroverso ed esuberante (in riferimento ai social, ovviamente), che sa emozionarsi e farsi venire (letteralmente) i brividi durante un derby contro il BVB vissuto in tribuna, va orgoglioso di quella Coppa del Mondo conquistata da protagonista, sorride stringendo la mano a Papa Francesco e promette sudore e impegno, in una foto da minatore vero e proprio, con tanto di volto sporco e caschetto illuminato. Non faticherà più per i suoi Die Knappen, ma per la Juventus: sudore, impegno e fatica saranno necessari e apprezzati anche lì, d’altronde sono questi i passi che conducono alla gloria. E lui ne sa qualcosa…