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Cestista, dj e Iena: ecco chi è il veneto Paul Baccaglini che si è preso il Palermo

Cestista. Disc jockey e vocalist. Traduttore di canzoni in radio. Iena in tv. E adesso presidente del Palermo. Dal nome – Paul – emergono le sue chiare origini americane, tant’è che papà è nato dalle parti di Pittsburgh. Ma se potesse, il sig. Baccaglini risponderebbe sempre e comunque in dialetto veneto, padovano doc. Dov’è cresciuto. Ah, coincidenze: storico è il gemellaggio ‘calcistico’ tra le due tifoserie con un bel “Padova-Palermo, nessuna differenza” spesso intonato dalle curve. “E’ un ragazzo estroso” Paul, e lo si nota dai mille tatuaggi che coprono il suo corpo. “Una volta gli regalai un orecchino, con il consenso di sua mamma…”. E? E niente, la situazione è sfuggita di mano rapidamente, degenerando. “Non ha più un centimetro di pelle libera” tra una Madonna e limoni (vedere le foto che già circolano su internet per credere…) ci racconta in esclusiva Alberto Buffo, oggi assistant coach della prima squadra maschile di basket della Reyer. Ieri allenatore al Petrarca Padova di un Paul Baccaglini giovanissimo e davvero promettente con una palla rotonda pesante 567 grammi tra le mani. “Diventava pazzo per il basket! Giocava sempre, allenamenti con la squadra, partitelle con amici al campetto vicino casa. E poi via, a guardare NBA fino a notte fonda. In camera aveva un armadio con almeno 50 paia di scarpe da gioco, una diversa dall’altra. D’estate, quando tornava in America da papà, s’iscriveva pure ai campus”. Piccoli talenti crescono. “Io l’ho allenato 4/5 anni. Dei juniores ne era il capitano e giocatore di punta, ricordo delle finali a Rimini contro Bargnani e Belinelli niente male. E spesso veniva convocato in prima squadra come ‘decimo’, ossia aggregato. Al suo ultimo anno di juniores aveva già moltissime offerte importanti…”. Ma Paul è un tipo estroso, stravagante, che ha alle spalle anche la creazione politica di successo come il lemon party, il cui programma politico è “limonare e ancora limonare” ma vabbè, altre storie. il soggetto è sempre stato alquanto imprevedibile. “Di punto in bianco ha detto ‘smetto’ e si è buttato nel mondo della radio. Curava una rubrica in cui traduceva le canzoni anglo/americane. Se avesse continuato sarebbe potuto arrivare in alto”.

Google aperto e click su ‘Paul Baccaglini’. Primo risultato: “Da le Iene al calcio”. Precisamente presidente del Palermo, il successore di Zamparini. Ma Paul Baccaglini di calcio si è mai interessato? Da giovane “zero. Credo lo odiasse…” commenta Alberto. “A stento sapeva come fosse fatta una palla da calcio. Poi magari negli anni ha sviluppato una certa passione ma non saprei. Ho i miei dubbi”. Intelligente. A scuola andava bene ma solo perché pensava a tutt’altro – donne, discoteche… – altrimenti il rendimento sarebbe stato con la lode. Un po’ come la sorella Anna, un vero genio della matematica che con 110 e lode ci è uscita davvero, dalla scuola normale superiore di Pisa. Ah, ha anche completato due anni di liceo in uno. “Paul è un ragazzo di una generosità fuori dal comune” continua Alberto, che lo ha conosciuto anche perché molto amico di famiglia. Grande cuore e tutto per sua moglie, Thais Souza Wiggers, modella brasiliana ed ex velina di Striscia la Notizia. Ambizioni importanti: “Da quasi due anni Paul è anche board member e financial secretary di Foundation International, una fondazione basata in America che investe in progetti umanitari su scala mondiale” recita il comunicato. Progetti rosanero di un Palermo nuovamente europeo. Ora la palla passa a Paul, l’importante è che non la prenda con le mani.