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Bari, sgomento e incredulità in città: come si riparte?

Da De Nicolo a Radrizzani-Napoli, fino al cambio di ragione sociale del Bisceglie: le ipotesi

La trattativa con la cordata italo-inglese formata da Andrea Radrizzani, proprietario del Leeds United, e l’imprenditore barese Ferdinando Napoli, non è riuscita a salvare l’Fc Bari 1908: la società biancorossa non si è così iscritta al campionato di serie B e dirà addio al calcio professionistico dopo 110 anni di storia.

Una notizia amara per tutto il calcio italiano, che si è mobilitato nel ricordo del club biancorosso, in serie A fino al 2011 e fermato ai playoff dal Cittadella nello scorso campionato di serie B. In città questo pomeriggio si respirava un misto di incredulità, rabbia e commozione.

Come se fosse tutto un brutto sogno, un incubo o una “fake news”, per citare un termine utilizzato in tempi recenti dal presidente Cosmo Giancaspro.

La speranza della notte è diventata consapevolezza con il passare delle ore, fino al “no” della coppia Radrizzani-Napoli delle 15.30, quando la fiammella si è di fatto spenta definitivamente.

Decretando la parola fine su una storia durata quattro anni, quella della Fc Bari 1908, che affondava però le sue radici all’inizio del secolo scorso.

Molti hanno pianto, qualcuno si è recato allo stadio San Nicola per una manifestazione silenziosa, tanti altri hanno incassato il colpo, tra sgomento e smarrimento. E con un pizzico di rabbia: davanti allo stadio San Nicola sono comparse scritte contro Giancaspro, mentre la figlia e il fidanzato sono usciti dalla struttura scortati dalla polizia.

“Questo è un brutto giorno non solo per il calcio barese, ma per tutta la città – ha dichiarato il sindaco Antonio Decaro che si era speso come mediatore della trattativa – è il giorno di una sconfitta, che brucia mille volte di più di tutte le sconfitte sul campo.

Ci abbiamo provato tutti a fare tutto quello che era possibile. Ho provato anche io, forse andando oltre le competenze di un sindaco. L’ho fatto da responsabile di una grande comunità, l’ho fatto da cittadino e anche da tifoso. Ora però non bisogna mollare.

Dobbiamo continuare con tutte le nostre forze a lavorare perché a Bari il calcio non finisca in questo pomeriggio di luglio. Non lo merita la città, non lo meritano i suoi tifosi”.

Bari sente di non meritarla, questa fine: difficile da immaginare per la piazza con più abbonati della scorsa serie B e che quattro anni fa portava 60mila persone sugli spalti per un playoff, quello contro il Latina.

E ora, che succede? Se lo chiede una città, se lo chiede una provincia intera, per la quale Bari e “la” Bari sono stati costanti punti di riferimento.

Le opzioni che partono dalla serie D non mancano: dalla cordata legata a Giuseppe De Nicolo, attuale proprietario del Terlizzi Calcio (Eccellenza), alla ripartenza dal duo Radrizzani-Napoli, che ha già dato disponibilità per voce del secondo, fino alla Meleam di Pasquale Bacco, già avvicinata da Giancaspro nelle ultime ore.

Senza dimenticare la pista che porta a Nicola Canonico, attuale proprietario del Bisceglie (serie C) che ha cambiato in queste ore la ragione e i colori sociali del club con la nuova denominazione As Bari 2018. In quel caso Bari potrebbe preservare il professionismo.

Ma si tratta solo di un’ipotesi, ancora remota e che dovrebbe passare per un lungo iter burocratico. Intanto Bari va a dormire con un incubo da dimenticare in mente.