Bari, Paparesta nega offerte dalla Cina: “Nessuna garanzia presentata in banca”
La conferenza stampa di presentazione di Andrea Camplone è stata occasione in casa Fc Bari 1908 per permettere al presidente Gianluca Paparesta di far chiarezza sulle “ombre cinesi” che aleggiano sul club di Strada Torrebella, replicando alle voci secondo le quali Herman Zheng, emissario della holding asiatica, durante il suo viaggio a Bari di metà dicembre, avrebbe già presentato un’offerta di acquisto del club biancorosso, la cui entità è al momento top-secret. “Questa società vuole essere quanto più trasparente possibile: ho la fortuna di guidare una squadra di cui fa parte l’intera tifoseria. E’ giusto che i tifosi sappiano come procedono le cose in casa Bari”.
Secondo le voci degli scorsi giorni Zheng avrebbe dimostrato una disponibilità ordinaria di 125 milioni di euro, riconducibili a Standard Chartered Bank, società finanziaria con sede a Londra che sponsorizza anche il Liverpool. Soldi che non sarebbero utili solo all’acquisizione del Bari ma anche per avviarne altri sul territorio italiano ed europeo nell’ambito delle piattaforme di interesse di Winston: cultura, formazione scolastica, assistenza sanitaria e sport. Una notizia che ha raggiunto Paparesta a cavallo di Capodanno: “Dagli Stati Uniti ho telefonato al mio advisor e al mio socio Giancaspro-chiarisce il numero 1 del Bari-ma sono notizie che la Banca Popolare di Bari non ha mai ricevuto. Al momento non ci sono notizie diverse da quelle risalenti al 21 dicembre 2015. Non credo di dover aggiungere altro: se qualcuno ha mostrato queste garanzie, non l’ha fatto alle persone indicate. Non vorrei che si distogliesse l’attenzione da una società solida, con programmi ambiziosi che vengono dimostrati dai fatti”.
Da Winston si dicono certi della solidità del gruppo e della capacità economica e industriale per portare a termine le operazioni di investimento, ma il messaggio di Paparesta è chiaro: “Come ho sempre detto dal primo giorno, se ci fosse qualcuno a investire tali cifre nella nostra squadra, dovremmo essere tutti felici. Al momento non ho però trovato nessuno disposto a questo. I portoni sono aperti per chi volesse investire seriamente: le porte sono chiuse solo per chi non ha la possibilità. La società è in grado di andare avanti con un piano industriale che potremo illustrare a breve”.
A cura di Luca Guerra