Bari-Monza e quell’abbraccio sul gong: il retroscena di una trattativa in extremis… al bancone del bar
Tra dialoghi, controfferte, birre e la tensione finale: il racconto thriller degli ultimi 15 minuti di calciomercato di Bari e Monza per Molina
“È fatta, Sebastià?”. Una domanda per porre fine a tutti i dubbi e tirare finalmente un sospiro di sollievo, rimasto in sospeso per troppi minuti. Dopo più di mezz’ora di trattative, controfferte e pinte di birra bevute al bar dell’Hotel Sheraton di Milano, Ciro Polito ha finalizzato il trasferimento di Salvatore Molina dal Monza al Bari. Ancora una volta, è stato il DS biancorosso a suonare sul gong del calciomercato nella sera del 31 gennaio, a 10 secondi dalla deadline. Un contratto depositato, due chiamate elusive e l’abbraccio finale tra sorrisi e champagne: se Ciro Polito dovesse scrivere un libro su quei 30 minuti, probabilmente si intitolerebbe “come camminare sul filo del rasoio”.
Eravamo al bar…
Polito è in trepidante attesa. L’adrenalina di voler chiudere un colpo a sorpresa, ancora una volta sul gong del calciomercato – come accaduto lo scorso 1 settembre con Scheidler – non può nascondere un filo di tensione, smorzato tra una pinta di birra e qualche patatina. Perché alle 19:45 lo stomaco si svuota e c’è bisogno di allentare il nervosismo per finalizzare una trattativa così lampo. È quindi al bancone del bar dell’Hotel Sheraton che Bari e Monza – coi suoi rappresentanti François Modesto e Michele Franco – decidono di appoggiarsi per i 15 minuti finali, l’ultimo atto dei dialoghi iniziati già dal giorno precedente e portati avanti per tutta la giornata. Perché il discorso su Molina era stato già avviato tra i corridoi dello Sheraton la sera del 30 gennaio, poi nelle ultime ore del deadline-day il Bari ha per un attimo virato su un altro centrocampista dei brianzoli: Andrea Barberis.
Alla fine, però, Polito ha deciso di tentare l’affondo sull’ex Atalanta, con l’intenzione di riportarlo in Puglia, dove iniziò la sua carriera con le maglie di Foggia e Barletta. “Quest’anno ha fatto meno di 10 presenze, ma voglio rilanciarlo”, dice orgoglioso ai colleghi il DS biancorosso. La sua fiducia nei confronti di Molina è massima e il giocatore si convince a trasferirsi a Bari, ma l’accordo con il suo entourage e col Monza arriva solo alle 19:55. Cinque minuti per depositare il contratto e per “raggiungere il paradiso”, come nel celebre thriller di Liam Neeson in cui tensione e agitazione tessevano i fili della trama. Ma al bar dello Sheraton la situazione non è tanto diversa.
Franco e Modesto partono con le telefonate, attendendo aggiornamenti sul deposito del contratto, mentre sul countdown mancano 180 secondi. “Se va tutto bene, abbiamo portato Molina a Bari”, dice Polito ai microfoni di Sky, per poi girarsi poco dopo verso Salaroli, agente del centrocampista, per chiedere conferma lontano dalle telecamere: “ce l’abbiamo fatta Sebastià?”. Il netto “sì” che arriva, però, non è ancora la conferma ufficiale, e tra i dirigenti del Monza continua ad esserci tensione.
Alle 20:00 in punto, Polito prende il telefono per la chiamata di conferma, ma dall’altra parte una prima risposta elude tutte le speranze di Bari e Monza. Il DS napoletano deve essere stato disilluso, perché si gira subito verso il bar con il volto scuro e sbatte i pugni sul bancone. Trema anche il bicchiere di birra svuotato qualche minuto prima.
Un minuto – lunghissimo – di totale silenzio, che si rompe subito con la telefonata definitiva arrivata a Modesto: “ce l’abbiamo fatta, lo hanno depositato”. Finalmente sul volto di Polito torna il sorriso, segno di gioia e soddisfazione personale dopo una giornata passata a intavolare quasi una decina di trattative tra i corridoi dello Sheraton. La stanchezza fa subito spazio al tripudio collettivo, celebrato con lo stappo di una bottiglia di champagne e quell’intenso – e incredulo – abbraccio tra il Bari, i dirigenti del Monza e l’agente di Molina. Per la seconda volta consecutiva con un colpo last minute, Polito è riuscito a essere l’uomo “in extremis” del calciomercato italiano.
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La frenesia del mercato del Bari: tra nomi a sorpresa e vecchie amicizie
Sono stati tanti i nomi sondati e trattati dal Bari nei due giorni di fuoco dello Sheraton. Tra questi, alla fine i biancorossi sono riusciti a portare a casa Morachioli, Matino, Benali e, appunto, Molina. Proprio questi ultimi due si ritrovano in Puglia dopo aver condiviso un felice destino in comune. Non solo quello delle due trattative dell’ultimo giorno, ma soprattutto la promozione con il Crotone della stagione 2019/20, dove furono entrambi protagonisti.
E gli stessi abbracci scambiati in quei mesi sono stati rievocati all’aeroporto di Bari, quando sono atterrati insieme per iniziare la loro avventura in biancorosso. Una reunion rischiata di saltare per pochi secondi, ma concretizzatasi alla fine sul filo del rasoio. Lo stesso su cui hanno camminato Polito, i dirigenti del Monza e Salaroli negli ultimi 15 minuti del calciomercato invernale. Tutto è bene quel che finisce tra birre, champagne e abbracci.