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Bari, Mignani: “Timore di perdere Cheddira? Nella vita non bisogna avere paura di niente”

Il Bari ospita il Parma nella prima sfida del 2023: Mignani commenta il valore degli avversari e la situazione di mercato che coinvolge Cheddira

Il 2023 del Bari ricomincia dalla sfida in casa contro il Parma. Al San Nicola si presenta una squadra reduce dalla partita di Coppa Italia contro l’Inter e da un girone d’andata non all’altezza delle aspettative.

I biancorossi di Michele Mignani sono consapevoli di avere davanti una squadra di alto livello, come confermato dallo stesso allenatore del Bari in conferenza stampa: “Il Parma è una squadra con grandissimi valori tecnici e individuali, nonostante sia una squadra con giocatori mediamente giovani. Per me sono calciatori di grande prospettiva. E’ una squadra con grandissima organizzazione, votata al pressing e all’aggressione alta, che non ti fa giocare”.

 

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Bari, Mignani: “

In vista della partita contro il Parma, Mignani ha parlato di Buffon, che ha possibilità di partire titolare contro il Bari: “Ho giocato poco con Buffon. Rimane un’icona del calcio italiano, per numeri e personalità. Ha segnato un’epoca, un paio di volte ci ho giocato contro. Io facevo il difensore, non ci siamo mai avvicinati (ride, ndr.)”.

Il Bari non è riuscito ad avere in casa lo stesso rendimento avuto in trasferta. Mignani ne ha parlato così: “Sorrido perché mi dite ‘basterebbe alzare del 30% il rendimento in casa’, però credo che mantenere lo stesso rendimento in trasferta non sia una cosa scontata. Sappiamo che ogni partita in casa o fuori è difficilissima. Le squadre qui si sono difese di più, in trasferta se la sono giocata. Noi quando prepariamo una partita non facciamo distinzione tra casa e trasferta. Non so spiegare perché il rendimento fino a oggi è stato migliore fuori casa. Noi ogni volta proviamo a pensare che si possano vincere le partite. Poi gli episodi, come accaduto col Genoa, possono cambiare tutta la preparazione della partita”

“Sul modulo non c’è grandissima differenza tra avere due attaccanti più sotto o uno più strutturato”. Risponde così Mignani alle domande su un eventuale cambio di modulo. Spazio poi alla discussione sulle sfide con le prime 9 della classifica, contro cui il Bari non ha mai vinto: “Se riuscissimo a mantenere lo stesso rendimento con le squadre dalla nona in giù potrebbe allora essere un miglioramento. Mi auguro che siamo arrivati a un punto in cui i valori possono essere più delineati rispetto all’inizio. Ora però ci sarà il mercato e la possibilità per alcune squadre di migliorarsi e fare più punti possibili. Abbiamo vinto contro squadre che per me a fine campionato saranno nelle prime 8. Il Venezia, ad esempio, per me è una delle più attrezzate per stare nelle zone alte”.

 

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Foto di Tess Lapedota

 

Il caso Cheddira e il ricordo di Vialli

Cheddira è al centro di numerosi fari di mercato in Italia e in Europa. Napoli, Lazio, Torino, Monza, Real Valladolid e Tolosa sono solo alcune delle squadre che si sono fatte avanti per lui: “Abbiamo le idee abbastanza chiare, il direttore e la società sono stati chiari. Paura di perderlo a gennaio? Non bisogna avere paura di niente nella vita, io so che può succedere di tutto ma Cheddira fino a giugno rimarrà con noi. Fondamentalmente sono tranquillo e convinto che ci sarà un discorso da affrontare a fine anno. Abbiamo fatto 1 mese e mezzo senza di lui, trovando soluzioni alternative. Io lo vedo bene e consapevole che sta passando un momento diverso rispetto a quello dell’anno scorso. Ci sono tanti occhi puntati su di lui, anche lui sente più aspettative addosso, probabilmente tutto ciò che succedeva fino a qualche tempo fa era qualcosa in più. Ora è lui che deve fare qualcosa in più per rimanere al livello che ha conquistato. Se rimane se stesso, andrà avanti nel suo percorso”.

Mignani ha poi ricordato Vialli, con cui ha condiviso l’esperienza alla Sampdoria: “E’ un’ingiustizia della vita. A 58 anni non è giusto morire in quel modo. Ho il ricordo di una persona unica, speciale, che fin da giovane aveva un altro passo rispetto agli altri. Calciatore forte, ma un uomo veramente speciale per intelligenza e per come sapeva comportarsi. C’è grande dispiacere per lui e la famiglia, ma questa è la vita, bisogna andare avanti nel ricordo”.

Su Antenucci, che non segna dalla trasferta di Venezia di ottobre: “E’ un grandissimo professionista. Probabilmente anche nelle vacanze si è allenato con continuità. Sta bene, lo vedo bello carico. Nel percorso può dare una grande mano alla squadra. Può dare qualità e voglia”.

 

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Tra mercato e tattiche

Il Bari ha ceduto D’Errico e Cangiano, due giocatori votati all’attacco. Si può dire che il Bari cerchi un profilo simile a loro per sostituirli? “Eravamo numericamente corposi, con 25 giocatori di campo e 3 portieri. La priorità della società e del direttore è quella di snellire la rosa. Sappiamo dove abbiamo bisogno di puntellare: in mezzo al campo probabilmente un play potrebbe essere una soluzione utile per noi. Magari anche un giocatore che possa fare la mezz’ala o la trequarti, con quelle caratteristiche. Il direttore è sempre vigile, ma bisogna comprare quando c’è un’occasione”

Sulla scelta di utilizzare a gara in corso un attacco a 4, che spesso ha disunito tatticamente la squadra nei minuti finali: “Abbiamo un modulo di riferimento, un’identità abbastanza definita che ci dà delle certezze. So bene che quando forzi qualcosa e cambi puoi perdere un po’ di equilibrio. In alcune partite abbiamo corso il rischio di forzare la partita per dare stimoli diversi e cercare di fare male. Sono d’accordo che si sia un po’ disunita, però grazie a questa soluzione abbiamo avuto occasioni per segnare”

Chiosa finale sui giocatori che nella prima parte di stagione non hanno avuto molto spazio e sulla possibilità di rimetterli in carreggiata: “Quelli che hanno avuto meno spazio possono essere rilanciati. Non sono però tutti allineati allo stesso modo, Zuzek ha dimostrato di essere molto affidabile. Quando ha giocato, ha fatto sempre ottime partite. Ho fatto io la scelta di cambiare meno di settimana in settimana perché in questo campionato c’è la possibilità di recuperare. Ho dato più continuità ai giocatori. Anche Scheidler ha avuto un periodo con più continuità, e secondo me ha fatto intravedere la mentalità che ha, con margini di miglioramento”