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Iachini si è preso Bari in 97 minuti: nel 3-1 al Lecco l’elogio della concretezza

Il Bari ritrova subito i tre punti alla prima con Iachini in panchina

97 minuti per prendersi Bari. È la missione che sembra essere riuscita al primo colpo a Beppe Iachini. Il 3-1 sul Lecco certifica la bontà dell’impatto del nuovo allenatore dei biancorossi. Arrivato in città martedì, ha messo le tende al San Nicola e in quattro giorni di allenamenti ha trasmesso alla sua nuova squadra pochi ma efficaci concetti: pressione costante, reparti corti e concretezza.

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Credits: Tess Lapedota

Non a caso i gol di Benali al 23’, Puscas al 53’ e Sibilli al 69’ sono arrivati su tre dei cinque tiri complessivi verso lo specchio della porta di Malgrati. Istantanee di un Bari tornato al 4-3-1-2 di inizio stagione fondato su una spina dorsale che ha incluso il rientro tra i titolari di capitan Di Cesare in difesa e la presenza di Menez nei due davanti. E nei 90 minuti di partita (più recupero) le tracce del lavoro fatto da Iachini e dal suo staff sono state evidenti: « Serve personalità, siamo noi quelli che dobbiamo trascinare tutti. Sono soddisfatto ma non abbiamo fatto ancora nulla » è uno dei tanti messaggi trasmessi al fischio finale.

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Credits: Tess Lapedota

Imperativi che appartengono allo Iachinismo, quel modo di vivere partita e panchina che ha permesso al 59enne di Ascoli con radici a Bari (« Mia madre è nata qui, ho subito sentito un’alchimia speciale con questa città ») di conquistare in carriera quattro promozioni dalla B alla A da allenatore. Nella partita con il Lecco il quarto ufficiale Cavaliere ha dovuto sudare non poco per tenerlo a bada. Più volte Iachini ha superato i confini dell’area tecnica: lo ha fatto per dare indicazioni a Dorval e Maita, i più vicini alla panchina nel primo tempo, per abbracciare Benali dopo l’1-0, catechizzare Puscas dopo il bis e chiamare a raccolta la squadra dopo che l’uscita per infortunio di Sibilli l’aveva costretta a chiudere la partita in 10 uomini a sostituzioni finite. A fine partita sono stati i giocatori a “placcarlo”: l’abbraccio dei veterani, da Di Cesare a Menez, e di giovani come Nasti, non è passato inosservato. « Ai ragazzi ho detto che dobbiamo diventare delle carogne, pensiamo già alla FeralpiSalò » chioserà Iachini a modo suo.

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Credits: Tess Lapedota

Immagini di festa in un clima di contestazione riservato dalla tifoseria organizzata del San Nicola alla proprietà. Se la copertina in panchina l’ha presa Iachini, sul campo un posto in primo piano lo merita Benali. Reinventato play da qualche mese, ha segnato il primo gol stagionale nel giorno del rientro in campo di Maiello (applauditissimo dal pubblico), titolare del ruolo tornato a disposizione a 108 giorni dall’intervento al crociato anteriore del ginocchio destro. Gran destro al volo dal limite dell’area, capace di indirizzare la partita e di precedere un rinnovo del contratto fino a giugno del 2025 che attende solo di essere messo nero su bianco. « L’ufficialità la darà la società – spiega il centrocampista classe 1992 – ora ci godiamo la vittoria. Siamo stati compatti come ci ha chiesto l’allenatore ». Anche in questo caso, ecco la mano di Iachini. A Bari da cinque giorni ma già al centro di tutto.