Bari, Floro Flores: “Discutetemi come calciatore, non come uomo”
Ai box per un edema al polpaccio destro, Antonio Floro Flores fa arrivare al Bari la sua voce da leader. Assente in quattro delle ultime sette partite, in un aprile che ai biancorossi di Stefano Colantuono ha portato in dote cinque punti e l’allontanamento dalla zona-playoff, l’attaccante classe 1983 è intervenuto per fare chiarezza sulle sue condizioni fisiche: “Se ho deciso di parlare è perché nelle tre settimane in cui sono stato infortunato ho letto tante cose –ha spiegato Floro Flores in riferimento alle voci sul suo infortunio- mi piace molto replicare ai tifosi sui social, se posso e quando posso, però sento di dover intervenire per il rispetto che nutro verso i tifosi e la città. Qualcuno ha dubitato del mio infortunio: come calciatore accetto qualsiasi critica, ma non come uomo. Vorrei fare un’annata come dio comanda: purtroppo quest’anno, per i vari problemi fisici avuti e per l’infortunio avuto al Chievo Verona in ritiro, non è stato possibile”. Quattro reti a febbraio, poi un digiuno di sei partite fino al primo infortunio, verificatosi il 4 aprile contro il Latina: il messaggio di Floro Flores è chiaro. “Tirarmi indietro? Se un giorno dovessi fare una cosa del genere, sarà il momento in cui smetterò di giocare a calcio. Io non abbandono mai la barca, al massimo affondo con la barca come è successo ad Arezzo 10 anni fa, quando ebbi offerte da Udinese e Genoa ma decisi di restare. Vi giuro sui miei figli che sono stato male, so quello che ha sofferto questa città e so quello che ha passato. I tifosi del Bari oggi soffrono e ci sono calciatori che invece sono passati di qui, non hanno pagato e oggi sono in serie A”. Un traguardo che per l’esperto attaccante “si raggiunge con l’organizzazione: negli ultimi anni è andato avanti chi ha avuto un progetto importante, qui a Bari è successo tutto molto in fretta dallo scorso giugno ad oggi”.
Noni con 52 punti all’attivo, Galano e compagni oggi devono puntare al tris di vittorie negli ultimi 270 minuti di campionato per agganciare i playoff, a patto di risultati non positivi per una tra Spezia e Carpi, settima e ottava forza della B con 55 punti, e del Frosinone, oggi terzo ma distante 16 punti dal Bari, due in più del perimetro massimo che circostanzia le partecipanti alla corsa-promozione. Il Bari sarà di scena sabato ad Avellino, ancora senza Floro Flores: “Non sarà una partita facile –ammette l’attaccante- ma è tempo di dare una scossa. Ci vuole personalità per giocare qui, non si trova al mercato. Lo dico a me e a miei compagni: dipendesse solo da me darei un anno del mio stipendio per andare in serie A”. Perso Floro Flores, il Bari non ha più vinto: “Piuttosto abbiamo pagato l’assenza di Brienza, pochi anche in serie A hanno la sua qualità. Sia io che lui dovevamo dare una mano alla squadra”. Così, i minuti senza reti sono diventati 450, sette ore e mezza. Un cammino al quale Floro Flores ha assistito da Udine, dove è stato in cura dal suo fisioterapista personale, in accordo con i medici sociali del Bari e con il direttore sportivo Sean Sogliano: “Sto lavorando il doppio –assicura lui- ho provato ad accelerare i tempi per tornare contro il Pisa, ma il polpaccio è il peggior infortunio possibile. Contro l’Avellino non ci sarò, tornerò contro l’Ascoli (domenica 14 maggio, ndr). Io nella serie A credo ancora”. In mattinata, in una Instagram Story l’attaccante aveva mostrato i muscoli: “Non era un messaggio, ma come uomo non voglio essere messo in discussione” chiosa lui. Che per il futuro ha le idee chiare: “Sono venuto a Bari a gennaio con un entusiasmo raro, tanto che ho già dato al presidente e al ds la mia disponibilità per la prossima stagione, se sarà possibile. Mi piacerebbe ripartire di qui, anche se da giugno tornerò al Chievo”.