Bari, Caprile: “Secondo posto ci stuzzica. Serie A? Non so se sono pronto. Fino a giugno resto qui”
Elia Caprile, portiere classe 2001 del Bari, si è raccontato nel corso della conferenza stampa: dall’esperienza al Leeds al futuro personale e dei biancorossi
Elia Caprile è uno dei talenti più in vista del Bari e di tutta la Serie B. Il portiere biancorosso classe 2001 è arrivato in Puglia in punta di piedi, ma si è subito messo in mostra da protagonista, risultando decisivo in tante partite che hanno portato la squadra al terzo posto. Le sue prestazioni l’hanno portato a essere convocato da Paolo Nicolato con l’Under 21, finendo nel mirino di tanti club importanti d’Italia.
Bari, Caprile: “Il secondo posto non è un obbligo”
Nell’ultima gara di campionato, il Bari si è imposto per 4-1 sul Modena, con Caprile decisivo in diversi interventi nel corso della partita. E’ stato uno dei migliori in campo, ma tra i tanti salvataggi ne ha scelto uno in particolare, come rimarcato durante la conferenza stampa di oggi, mercoledì 14 dicembre: “La più difficile parata col Modena è stato il colpo di testa di Falcinelli nel primo tempo. Per il momento difficile anche quella prima dell’intervallo, ma per il gesto tecnico quella su Falcinelli”. Per quanto riguarda l’intera stagione, invece, l’ex Pro Patria sceglie altre due parate: “L’intervento più difficile è quello a Perugia sul colpo di testa, come anche su Faraoni a Verona, che è la mia città, quindi mi sta molto a cuore”
“Secondo posto non è un obbligo, ma noi come squadra puntiamo a vincere”. Obiettivi non necessari, ma a cui ambire per il Bari. La prossima gara con la Reggina potrebbe portare i biancorossi a salire in classifica in caso di vittoria: “Sappiamo che se vinciamo andiamo secondi, l’idea ci stuzzica. Siamo pronti per affrontarla, la stiamo preparando bene. Speriamo di fare il nostro meglio e portarla a casa”.
Caprile può ambire già alla Serie A? “Non so se sono pronto. Ogni campionato è differente, la B è diversa dalla C. Quando mi sono affacciato quest’estate ero pieno di normali dubbi riguardo al campionato, ma non ho mai avuto dubbi sulle mie possibilità. So quanti sacrifici e impegno ci ho messo per stare qui oggi. So che se mai un giorno dovessi avere la possibilità di giocare in Serie A, cercherei di farla al meglio delle mie possibilità”.
Tra futuro e mercato
Contro il Modena, fino a pochi minuti dalla fine, il Bari era in vantaggio per 4-0, ma una punizione dei gialloblù non ha consentito a Caprile di mantenere la porta inviolata: “Non mi è piaciuto prendere gol, non ci sono rimasto proprio bene, non è stata la conclusione che speravo per la partita col Modena. Se devo scegliere, però, meglio prendere gol così che sullo 0-0. Ora andiamo avanti cercando di migliorare, sicuramente da inizio campionato stiamo subendo meno gol ed è frutto del lavoro di squadra”.
Tra le prime tre squadre di Serie B, due dei portieri titolari sono 2001 (lui e Turati del Frosinone): “Non credo sia una cosa così strana da vedere, la qualità ce l’hanno tanti portieri, anche quelli che giocano in Serie C e che magari giocano meno. Non credo sia una casualità. Sono 2001 ma ho comunque 21 anni e non sono giovane giovane giovane. Conosco Stefano, ci siamo conosciuti nell’Under 21 ed è molto forte”.
Caprile si è poi aperto sulla possibilità di trasferirsi in un grande club d’Italia, viste le tante voci di mercato delle ultime settimane: “Sono consapevole che ci sono dei treni che passano una volta sola. Ho preso il treno per partire in Inghilterra a 18 anni, poi non è andata magari come speravo ma è un’esperienza che mi ha lasciato qualcosa. Il mio nome è accostato a molte squadre ma non c’è niente di concreto, sono concentrato sul Bari. Almeno fino a giugno i tifosi baresi mi dovranno sopportare”.
Caprile e il rapporto con Polito
Ciro Polito, Direttore Sportivo del Bari ed ex portiere, ha rappresentato una figura fondamentale per il trasferimento in biancorosso di Caprile: “Al direttore devo tanto, è stato l’unico che realmente ha creduto in me quest’estate anche se avevamo parlato con tante squadre. Tra me e lui si è creato un bel rapporto, io potrei essere suo figlio. Abbiamo 20 anni di differenza, ma mi aiuta a tenere i piedi per terra, mi dà dei consigli e mi dice in cosa sbaglio, sempre nel rispetto dei ruoli”.
Caprile fin qui ha dimostrato di essere un portiere assolutamente completo. Ma c’è qualche aspetto su cui l’ex Leeds sente di non essere completamente sicuro? “Ho 21 anni, ho tutto da migliorare. Non sono un portiere fatto e finito, ho tutto da apprendere sotto ogni aspetto, posso migliorare nell’aspetto del gioco coi piedi, la presa, le uscite. Non sono perfetto, non sono al livello a cui aspiro”.
Chiusura finale sui rigori. Fin qui Caprile ne ha parati due in campionato, ma qual è il suo segreto? “C’è tanto studio. Io lo faccio tanto, noi lo facciamo anche di gruppo come Bari. E’ un dato di fatto, si sta vedendo al Mondiale. Ammiro molto Lloris e il portiere della Croazia, che era poco conosciuto e si sta facendo valere. Ma tutti sanno che il mio modello è Buffon”.