Bari, Camplone si presenta: “Non ne potevo più di stare in poltrona, ho accettato subito. Ecco cosa chiedo alla squadra”
“Non ne potevo più di girare per centri commerciali e di stare in poltrona a mangiare pane e pallone. Per quello ho accettato, e poi il Bari è il Bari. Non mi aspettavo tutta questa gente, è la testimonianza dell’amore che c’è per questa squadra: in centro ho incontrato tanti tifosi e tutti mi hanno chiesto solo una cosa, la vittoria”. Sala stampa gremita e qualche decina di tifosi assiepati alle porte del “San Nicola”: la calza dell’Epifania ha portato in casa Fc Bari 1908 un nuovo allenatore, Andrea Camplone, subentrato alla vigilia di Capodanno a Davide Nicola, rilevando una squadra in quinta posizione e con 35 punti all’attivo al giro di boa della serie B. 49 anni, ex terzino, passato dalle panchine di Benevento, Lanciano, Pescara e Perugia, Camplone non ha avuto dubbi nel risolvere il legame con i grifoni umbri, svincolandosi con una raccomandata, per rispondere “presente” alla chiamata del club di Strada Torrebella.
Il manifesto della nuova guida tecnica biancorossa, ai box da giugno, tempo dell’esonero incassato a Perugia, è stato tessuto in una conferenza stampa durata circa un’ora: “Le idee sono chiare, sappiamo che c’è tanto lavoro da fare, dal punto di vista mentale e fisico. Il ritiro (al via a Montecatini il 10 gennaio, ndr) servirà a questo: il Bari dopo il Cagliari è la squadra più forte del campionato”. I ringraziamenti vanno di diritto al suo predecessore, prologo sottolineato dal presidente Gianluca Paparesta: “Davide Nicola va ringraziato per quanto ha fatto a Bari, ma il calcio ha una logica governata anche da obiettivi e traguardi da raggiungere. Camplone è un nome che abbiamo scelto in asse con il neo-ds Razvan Zamfir (contratto fino a giugno 2018, ndr), con il quale abbiamo collaborato in pieno per approdare a questa scelta: abbiamo una rosa importante e valuteremo nuove opzioni che si presenteranno a gennaio”. Idee da mettere al servizio di “un organico di valore-spiega il direttore sportivo-Dezi? ci ha dato la disponibilità a venire qui, al mister piace questo calciatore: vediamo come si muove il mercato e se verrà qui ne saremo contenti”.
Squadra corta, pressing alto e palla a terra: il dettame da seguire sul campo è questo. La domanda che la piazza si fa è: dopo quanto tempo si potrà vedere il Bari di Camplone? “Non abbiamo tanto tempo, il 15 si gioca e dobbiamo fare in fretta-replica seccamente l’allenatore biancorosso-l’importante è che ci sia apertura mentale da parte dei calciatori. Quando ci sono queste caratteristiche, tutto si fa più semplicemente: ho giocato con il 3-5-2 e il 4-3-3 a Perugia, ma ora prima valuterò l’aspetto umano dei miei calciatori. Voglio una squadra propositiva, che sappia prendersi dei rischi. E’ molto importante recuperare quelli che sono fuori”. Un anno di Davide Nicola ha portato il Bari dala 15esima alla quinta posizione, traguardo non sufficiente per guadagnare la conferma. “Siamo sempre in discussione-sottolinea Camplone-da Perugia ho imparato tanto, abbiamo fatto un girone di ritorno eccezionale e abbiamo chiuso la stagione tra gli applausi del Curi nonostante la sconfitta contro il Pescara: abbiamo viaggiato a una media impressionante, raggiungendo la salvezza con otto giornate di anticipo e nonostante il raggiungimento dei playoff sono stato esonerato”.
Curiosità vuole che Camplone sia stato il primo allenatore a infliggere una sconfitta interna al Bari dell’era Paparesta: 7 settembre 2014, al “San Nicola” il Perugia passò per 0-2. “Problemi nel Bari? Dall’esterno ho studiato tanto e ho analizzato dei dati: abbiamo rilevato che era il singolo a decidere la partita e mi piacerebbe che si venisse a creare una squadra in cui tutti sono decisivi in ogni momento e in ogni zona del campo”. Maniero e i giovani della primavera barese al centro degli interrogativi: “Maniero è un attaccante che non scopro certo io, si tratta di un elemento di assoluto valore. Ha realizzato sei reti ma sa che può fare ancora meglio. L’anno scorso a Perugia avevamo in campo tra i titolari dei ’95 e dei ’96, come Fazzi e Parigini. Castrovilli e Scalera sono talenti interessanti, che dovrò valutare per capire come inserirli in un contesto come quello di Bari: non guardo alla carta d’identità”.
Gennaio fa rima con calciomercato, e le priorità per Camplone sono già definite: “Ne abbiamo già parlato con la società e abbiamo idee chiare: serve un rinforzo in difesa a sinistra e vorrei una mezz’ala in grado di inserirsi, per il tipo di gioco che ho in mente è ciò di cui abbiamo bisogno. Guarna in discussione? Per me ha fatto un buon campionato, purtroppo il portiere ha un ruolo particolare, a ogni minimo errore è sotto la luce dei riflettori. Non è un ruolo sul quale stiamo lavorando al momento, ma siamo attenti a tutte le opzioni che la sessione di mercato porterà con sè. Tanti nuovi acquisti potremmo averli in rosa, mi aspetto una crescita complessiva da tutti. Mi chiedete di Sansone e Rosina, sono singoli che tutti vorrebbero avere in rosa”. Il primo banco di prova sarà dall’elevato coefficiente di difficoltà: il Bari edizione 2016 ripartirà da La Spezia venerdì 15 gennaio, nell’anticipo del “Picco”.
A cura di Luca Guerra