Barcellona, Laporta: “Abbiamo rifiutato un’offerta da 250 milioni per Yamal”
Le parole del presidente blaugrana su Yamal e non solo
Nei giorni in cui si esalta la figura di Messi, sempre più determinante per l’Argentina e non solo, il Barcellona può vantarsi di aver trovato in pochissimo tempo l’erede ideale della Pulga: Lamine Yamal. Non ancora maggiorenne, l’esterno spagnolo ha già dimostrato di essere più che decisivo con i colori della Spagna e con i blaugrana. In estate, però, un top club si è fatto avanti per il classe 2007, ma come dichiarato dal presidente Laporta a Barça one la richiesta è stata subito rispedita al mittente.
Barcellona, le parole di Laporta
A proposito dell’offerta per Yamal, Laporta ha dichiarato: “Erano venuti a comprare Lamine per 250 milioni di euro sei mesi fa ma io ho detto di no. È il giocatore più ricercato al mondo. Qual è il vero valore di Lamine? Ebbene, questo non si riflette nel valore contabile. Fortunatamente ci sono indicatori come la lista di Forbes, che valuta il club molti miliardi, non come lo valutava l’anno scorso”.
Poi, sul tema delle cessioni: “Siamo un club che sa anche vendere adesso, come con Faye. E se un giocatore vuole andare via non va trattenuto. Noi vogliamo chi vuole restare al Barça. I giocatori di casa hanno un valore molto più alto di quello che avevano. Cubarsi, Fermín, Gavi, Lamine, Araujo e non solo valgono molto più di quanto valevano prima. Questo va tenuto in considerazione per valutare come il club sta facendo finanziariamente”.
Rispetto alla scorsa stagione, il Barcellona è cambiato poco. Laporta ha spiegato così i pochi movimenti sul mercato: “Non volevamo fare cessioni, pensavamo di dover confermare la squadra e che potesse dare molto di più di quello che ha dato. Mi sembra che non avessimo tutti i torti, Flick sta ottenendo molto. Gundogan è andato via ed è arrivato Dani Olmo. I giocatori fanno molto di più rispetto all’anno scorso, i volti di Rapihnha e Lewandowski sono cambiati. Chi vuole andare deve portare un’offerta per quello che vale e noi la studieremo sempre“.