Barcellona, Laporta: “Messi? Stiamo costruendo una squadra giovane, non valutiamo un suo ritorno”
Le dichiarazioni del presidente del Barcellona Laporta in vista del mercato estivo
L’operato di Xavi, l’accordo con Spotify, ma soprattutto molte tematiche relative al mercato. Sono questi i temi su cui si è soffermato il presidente del Barcellona, Joan Laporta ai microfoni di RAC1.
Sul mercato in entrata, il presidente blaugrana ha ‘annunciato’ due colpi: “Abbiamo chiuso due acquisti, un difensore centrale e un centrocampista. Raphinha, d’altra parte, è un grande giocatore. Abbiamo buone notizie su di lui. Deco (il suo agente) sta lavorando e ci fornisce i dettagli per non commettere errori. E in alcuni casi ci ha aiutato molto”, così Laporta, che con ogni probabilità fa riferimento agli accordi raggiunti con Christensen e Kessie.
Barcellona, mercato in entrata
Sulla possibilità di arrivare a Joao Felix: “Mi piace molto. Il suo agente lo sa. È un grande giocatore, lo amo. È vero che c’è stata l’occasione per fare uno scambio con Griezmann. Ci abbiamo provato, ma l’Atlético Madrid non ha voluto lasciarlo andare”.
Laporta si è poi soffermato sulle trattative per i rinnovi di Araujo e Gavi: “Stanno andando bene. Per noi sono molto importanti e loro vogliono continuare. Raggiungeremo un accordo. Colgo l’occasione per dire che i giocatori devono capire che la nostra situazione economica è quella che è”. Sulla possibilità di uno scambio Trincao-Adama Traore: “E’ un’opzione da considerare. Siamo felicissimi di Adama, ha portato uno spirito di massima competitività. Trincao è un grande giocatore, ma non è qui da molto tempo”.
E sul possibile ritorno di Lionel Messi, che ha lasciato il Barcellona la scorsa estate: “Non ho ricevuto nessun messaggio da Leo o dal suo entourage in questo senso. In questo momento non stiamo valutando il suo ritorno. Stiamo costruendo una squadra giovane che sta iniziando a lavorare. Leo è Leo, è il miglior giocatore in mondo, ma non contempliamo il suo ritorno. Non sarebbe un passo indietro”, ha concluso il presidente Laporta.