Gasperini: “Guai a chiamarci favoriti, ma se vinciamo balliamo la Papu dance”
Gian Piero Gasperini ha presentato la finale di Coppa Italia in sala stampa insieme al Papu Gomez. Queste le sue dichiarazioni alla vigilia di Atalanta-Lazio.
Domani ci sarà l'invasione dei tifosi…
Sono molto felice, è un risultato che abbiamo ottenuto tutti insieme. Bergamo, i tifosi, la squadra, la società, tutti hanno spinto nella stessa direzione per arrivare in finale. E' un successo importante.
Che cosa vuol dire per voi questa finale?
Tutti i risvolti che ci possono essere sono importanti, il significato per noi è noto. Ci sarà una Lazio molto forte, con un seguito notevole, ma in questo momento vedo la squadra molto concetrata sulla gara. E' stata la nostra forza, ci siamo isolati dal contesto esterno. Abbiamo le nostre chance, in questo campionato abbiamo vinto contro squadre importanti, Lazio compresa. Sarà una gara difficile ma alla nostra portata.
Sei più emozionato o curioso di vivere la sfida di domani?
Sono emozionato, soprattutto oggi con il presidente Mattarella. C'è grande interesse intorno a noi, sia io che la squadra siamo concentrati. E' stato così in tante partite, ne abbiamo giocate molte. Sono mesi che facciamo risultati, l'obiettivo è forte, i ragazzi hanno una grande testa.
Il cambio di posizione di Gomez quanto ha influito?
Moltissimo, è stato fondamentale. All'inizio segnavamo poco, poi ci siamo ripresi. Abbiamo fatto dei numeri straordinari, potevamo pensare tante cose ma non che l'Atalanta fosse il miglior attacco del campionato. Poi c'è il numero di punti, questo ci inorgoglisce, le vittorie sono importanti.
Teme qualcosa dai suoi?
Molte volte abbiamo rimontato lo svantaggio, abbiamo avuto le risorse per ripartire. La gara ha delle difficoltà per la forza della Lazio, vogliamo giocare la miglior gara possibile. Noi favoriti? Non c'è mai una favorita, soprattutto contro la Lazio e a Roma. E' una finale imprevedibile, ci stanno tutti i risultati.
Come sceglierà gli esterni?
Abbiamo diverse soluzioni, in questo momento ci sono tutti. A parte Toloi che è fuori da mesi. Vediamo domani.
Che significato ha una finale Lazio-Atalanta?
E' atipica per noi, la Lazio è quasi sempre stata presente. Eliminare la Juve ci ha dato la credibilità di andare in finale, quando elimini i più forti ti dà il diritto di arrivare in fondo. E' un segnale forte, la Juve ha dominato su tutto, questo è il primo anno in cui dovrà lasciare qualcosa. C'è movimento nel nostro calcio, tutte le grandi squadre devono cercare di avvicinarci alla Juve. Riguardo noi, c'è da dire che diventa difficile mantenere questi livelli, perché non vengono premiate. Soltanto se vendono alcuni giocatori.
L'Atalanta è favorita ed è in forma…
Se volete darci favoriti va bene, io non l'ho detto di sicuro (ride ndr). E' una gara aperta a tutti i risultati. Abbiamo le nostre chance per potercela giocare. E' una gara diversa dalle altre, nelle finali contano gli episodi, noi spesso abbiamo dimostrato che non è così. Siamo andati oltre.
Può essere l'inizio di un percorso vincente?
Nessuna squadra fa dei risultati senza ottimi giocatori dietro, se l'Atalanta si conferma forse bisogna un po' rivedere le valutazioni sui nostri giocatori. Quando si parla di Gomez, Ilicic, Zapata, De Roon o altri bisogna dire che potrebbero giocare bene anche con altre squadre. Oggi l'Atalanta, se è in questa posizione, è frutto del mio lavoro ma al tempo stesso anche delle prestazioni di questi ragazzi. E' una squadra che non ha introiti come altre squadre, nel tempo può essere una difficoltà. In tre anni questo risultato è stato eccezionale.
Cosa fai se l'Atalanta vince la Coppa Italia?
Vado dietro al Papu, quello che fa lui farò io. Balleremo la Papu Dance, vediamo (ride ndr).
Coppa Italia o Champions?
Adesso ho visto la Coppa, è molto bella. Partiamo da questa se ci riusciamo, dai. Siamo lì, giochiamocele entrambe, la testa oggi è sulla Coppa, poi da mercoledì penseremo alla Champions.
Quale può essere il futuro di Gasperini?
E' normale in questo periodo, in tante squadre ci sono accostamenti. Oggi, dall'Inter alla Roma, ci sono pochissimi punti, in due partite può succedere di tutto. Tutte le squadre stanno facendo più piani, ma sono tutte impegnate a vedere cosa succede. Questo vale anche per noi. Il futuro per noi è la Coppa, poi la Juve, o l'ultima partita con il Sassuolo. Solo da quel momento in poi possiamo parlare di altro. Io ho un contratto, alla fine di tutto parlerò con il presidente Percassi, sarà la prima persona.
Sui tifosi che seguiranno l'Atalanta domani…
Ci saranno donne, famiglie, ragazzi, mi auguro che non ci sia nessun episodio che possa rovinare una festa così bella e così importante, come la finale di Coppa Italia. Lo spero davvero, dobbiamo essere degni di questa finale, facciamo in modo che sia una festa di sport e di calcio.
La conferenza stampa di Gomez
Sarà la gara più importante della tua carriera?
Per l'Atalanta rappresenta moltissimo, vincere domani sarebbe straordinario per la nostra storia. Ho avuto l'opportunità di vincere in Sud America, non in Europa, farlo con l'Atalanta sarebbe incredibile.
Cosa pensi del percorso che hai fatto?
C'è stato un cambianento di tutti, soprattutto da quando è arrivato Gasperini, ci ha cambiato la mentalità. Prima pensavamo alla salvezza, ora siamo in finale di Coppa Italia, ci giochiamo la Champions. L'Atalanta è una delle migliori in Italia, forse senza Gasperini non saremmo qui.
Sentite qualche pressione particolare?
No, nessuna. Noi tre davanti siamo i finalizzatori, i più esperti. Anzi, ci divertiamo molto, anche in settimana negli allenamenti. E' veramente un piacere giocare in questa squadra. Vorrei abbracciare la Coppa ma non posso (sorride ndr).
Che effetto di fa sfidare la Lazio?
Non mi fa nessun effetto, c'è stato un interessamento della Lazio ma ho sempre detto che ero molto convinto di restare a Bergamo. Sono rimasto per un progetto, c'è poco da discutere. Sono nato trequartista, ci ho giocato tutta la vita, sono arrivato in Argentina come fantasista, poi il calcio è un po' cambiato e al tempo stesso ho iniziato a giocare in diverse posizioni. Quest'anno, con la partenza di Cristante, non trovavamo nessuno e ho provato io. Ci ho preso gusto col tempo e mi è piaciuta, oggi mi godo questo ruolo.
Che effetto fa scendere in campo da bandiera?
Io sono a Bergamo da 5 anni, non so se posso considerarmi una bandiera, come magari De Rossi. Sono importante per la squadra, per i miei compagni e per la società. In questi anni siamo cresciuti insieme, questo mi rende fiero e felice. Ho raggiunto tanti obiettivi negli ultimi anni, dalla finale di Coppa all'Europa League.