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Atalanta, De Roon: “Van Basten mi ha dato tanto, Gasp un fuoriclasse. Sogno la Nazionale”

Van Basten e Gasperini come maestri, l’Italia come patria calcistica (ri)scoperta a 26 anni. Marten De Roon, centrocampista olandese dell’Atalanta, è un po’ diverso dai suoi connazionali: “Nel mio Paese amano i giocatori che fanno tanto possesso palla mentre io… forse sono più bravo senza! – racconta il centrocampista nerazzurro ai microfoni de La Gazzetta dello Sport -. Sono voluto tornare alla Dea perché, dopo aver provato la Premier League, che era il mio sogno, ho capito che l’ Italia è più adatta a me, sia in campo che fuori. Tatticamente il calcio italiano è più avanti e a me piace pensare il calcio: in Italia si migliora, lo dimostra anche De Vrij nella Lazio”. Con l’Atalanta, De Roon può crescere tanto e, magari, sperare in un posto in Nazionale: “Magari non da titolare, diciamo un posto nei 23. Spero che Koeman diventi il nuovo allenatore degli Oranje, ha idee chiare sul calcio olandese. Non abbiamo più i fuoriclasse di un tempo, eppure in Olanda la gente ancora ricorda ancora Cruijff e pensa che il nostro stile sia il migliore e che si debba essere belli per vincere. Non si può giocare in un certo modo senza i Cruijff, i Van Persie, i Gullit, Sneijder, Robben o Van Basten. Quest’ultimo ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita di De Roon: “Mi diede la fascia a capitano dell’Herenveen dopo che mi volle fortemente in squadra. Per lui era difficile lavorare con noi: diceva sempre “Gullit e Rijkaard facevano così”. Con noi era un po’ diverso…”. Adesso, invece, a dare indicazioni al centrocampista olandese ci pensa Gasp: “Tatticamente è un fuoriclasse. Vincere è quello che conta, e con lui si vince tanto. Adesso, ha dovuto anche cambiare mentalità, perché le squadre vengono a Bergamo e si difendono: se prima non volevamo perdere, ora puntiamo sempre a prenderci i tre punti, non ci sentiamo inferiori a nessuno. In Coppa contro la Juve sarà tosta, in Europa possiamo provare a sfruttare il momento-no del Borussia. L’obiettivo principale è quello di avanzare in tutte le competizioni. Se così non fosse, allora cercheremo di regalarci un’altra stagione in Europa”.

L’intervista completa su La Gazzetta dello Sport