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Atalanta, Clusone ci crede: una famiglia per la Champions

Quarta puntata dello speciale sui ritiri della Serie A. Cartoline da Clusone, l’Euro-cammino della Dea inizia nel paese dov’è nato il presidente Percassi

Dici Clusone e pensi alla Dea. Guardi in alto e vedi le bandiere, giri a sinistra e c’è il ‘gelato all’Atalanta’, svolti a destra e c’è uno store pieno di tifosi, inaugurato prima dell’inizio del ritiro. Mentre la gente del posto prepara la ‘RaviolAnta’.

Ravioli e dolci per tutti serviti su tavoli nerazzurri, un appuntamento dedicato alle famiglie, il cuore pulsante di Clusone. A chi è venuto da Bergamo per accompagnare la Dea nel suo viaggio verso la Champions. Nel 2011 sembrava un miraggio, oggi sognano il Camp Nou o lo Stanford Bridge. L'impresa. 

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EURO-DEA


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Dici Clusone e pensi a loro, a chi ci ha creduto fino all’ultimo anche quand’era in Serie B, partendo dal presidente Antonio Percassi. E’ cresciuto qui, tra le vie della ‘RaviolAnta’, sarebbe diventato un calciatore ma un infortunio l’ha costretto a smettere. Mai mollare però, perché Percassi si è rimboccato le maniche, ha costruito un impero immobiliare e oggi si gode l’Atalanta in Champions League per la prima volta nella storia (dopo da una finale di Coppa Italia persa). 

Gasperini è il più acclamato, lo stadio è sempre pieno in tutte le amichevoli, qualche giovane da mostrare – Cambiaghi e Traorè su tutti – e i nuovi acquisti da far vedere: Muriel e Malinovskyi, soprattutto l’ucraino, un centrocampista a tutto campo che segna e fa segnare. Preso da un Genk che ne ha lanciati tanti: Koulibaly, Courtois, Milinkovic, De Bruyne. Cuore, tecnica e gol per una Dea che non si pone limiti, un numero 10 che detterà i ritmi, innescando il tandem Zapata-Muriel

PAPU MANIA


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Le maglie più vendute sono due: Duvan Zapata – capocannoniere della Dea con 28 gol – e il Papu Gomez, quello che ha detto no a soldi degli emiri perché credeva all’impossibile. È l’idolo dei bambini, un punto di riferimento. Davanti l’hotel aspettano lui: “Quando esce?”.

Il portiere d’albergo non sa come tenere a bada i ragazzini, vogliono entrare anche se è vietato. Le mamme danno loro l’idea: “Digli che devi andare a prendere una bottiglia d’acqua”. E mentre il portiere fa finta di crederci i ragazzini sfilano davanti a lui con un sorriso unico, ripagato da un selfie con l'argentino. L’immagine perfetta per descrivere Clusone, casa delle famiglie, l'inizio dell'Euro-Dea costruita da zero.