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Asteras, Donnarumma: “Dopo Buffon c’è Gigio. Juventus? Non lascerebbe mai il Milan”

La grande opportunità arrivò prima per Antonio, ma dopo 5 anni di giovanili rossonere l’esordio non è mai arrivato. Tutt’altra storia per “Gigio”, che nel Milan è diventato fenomeno e ha esordito a 16 anni. Tra i Donnarumma nessuna rivalità, nessuna gelosia:

“Ci sentiamo tutti i giorni, la sera giochiamo alla Playstation online, a Fifa” – dichiara Antonio nel corso di un’intervista concessa al Corriere dello Sport Lui prende il Milan, io Atletico o Barcellona. E come rosica ogni volta che segno… Quando eravamo piccoli guardavamo insieme su YouTube parate e allenamenti dei portieri più forti. Io gli facevo vedere i video di Oliver Kahn, il tedesco, il migliore per carisma e personalità. Il migliore di oggi? Buffon. E’ il simbolo della scuola di portieri italiani. Dopo Gigi in Nazionale c’è lui. Juventus? Conoscendo Gigio, non lascerebbe il Milan per nulla al mondo. E’ veramente felice in rossonero, ed è milanista da sempre”.

Antonio è stato il primo a presentarsi a Milanello: “Avevo fatto il suo percorso prima di lui, gli avevo già raccontato tutto. Questa estate io cercavo una squadra per giocare, ma sarebbe bello ritrovarci insieme… Derby? Di calcio parliamo poco, ma dopo le partite ci chiamiamo sempre. Dopo l’Inter era nervoso, ho cercato di tranquillizzarlo. Esordio in serie A? Ero emozionato per lui. Mi chiamò due giorni prima dicendomi che forse avrebbe debuttato ma che non lo sapeva nessuno. Andammo tutti a San Siro, i miei presero il treno all’ultimo momento. Dopo la partita festeggiammo a cena fuori. E chiaramente pagò lui…”.

Paragone imbarazzante: “Avere la sua personalità a 17 anni è qualcosa di incredibile, gli scivola tutto addosso. Ne nascono pochi come Gigio, è un fenomeno”. L’esperienza greca prosegue nel migliore dei modi: qui si sta bene. Vivo con la mia compagna Stefania, è lei la mia forza: se non fosse venuta, non so se mi sarei trasferito. Il greco è impossibile. Ho imparato quelle tre parole principali che mi servono in campo, per il resto mi arrangio con l’inglese. Non siamo partiti benissimo, ma ora abbiamo fatto tre vittorie di fila. La squadra è buona”.

La voglia di giocare ha spinto Antonio ad accettare: “Ero al Genoa ma avevo voglia di giocare. Arrivò quest’offerta dall’Asteras, chiesi informazioni a Tachtsidis e Tzorvas che me ne parlarono bene. Il primo mese dovevo ambientarmi, ma da quando il mister mi ha lanciato abbiamo vinto tre partite su tre e ho preso un solo gol. Ora il campionato è fermo perché hanno incendiato la casa del designatore degli arbitri, ma già da questo week end si dovrebbe ripartire. Debutto? Abbiamo vinto 1-0 e, in contemporanea, giocava mio fratello che ha vinto anche lui 1-0. I miei genitori non sapevano chi seguire, alla fine sono andati a San Siro.

Esordio nella scuola calcio Club Napoli: “E’ stato un bellissimo periodo, avevo 12-13 anni e spesso mio fratello mi veniva a vedere: si metteva già in porta e io gli facevo i tiri. Avrà avuto 4-5 anni… Quando la Juve prese Mirante, lui veniva a portarci i guanti e gli scarpini della Juventus. Me li conservavo tutti. Milan? Vestire quella maglia a 15 anni è qualcosa di speciale. Per me, tifoso milanista, era veramente il massimo. Chiaramente non è stato facile lasciare casa così presto e la famiglia alla quale sono molto legato, ma bisogna fare dei sacrifici”.