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Arsenal, non solo Henry: la top 11 dei 20 anni di Wenger (e quanto è costata)

1128 partite totali. Per ognuna, una formazione in campo. Per 20 anni. La storia di Arsene Wenger all’Arsenal è fatta inevitabilmente anche di questo: giocatori, campioni. Con alcuni di loro ha conquistato i 15 trofei del suo ventennio alla guida dei Gunners: da Freddie Ljungberg, lo svedese per cui fu subito amore con tifosi perché segno nel debutto contro il Manchester United, fino alla coppia Henry-Vieira, suoi connazionali che portò all’Arsenal per vincere. Henry in particolare arrivò nel 1999; un trasferimento da 11 milioni, un record per allora (e plusvalenza da poco più di 5 milioni, quando nel 2007 passò al Barcellona). Giocatore-copertina di un’era. Wenger ebbe la felice intuizione di spostarlo da esterno a centrale d’attacco e in 377 presenze ha segnato 228 gol. 4,5 milioni di sterline, invece, il cartellino di Vieira (rivenduto a 13,7 nel 2005 alla Juve!), una delle prime richieste di Wenger, un acquisto datato 1996.

E tra le plusvalenze come non citare anche Anelka: un giovane, un diamante grezzo preso dal PSG nel 2007 per mezzo milione di sterline e ceduto due anni dopo al Real per 22,3 milioni. E Kolo Toure? Uno sconosciuto nel 2002, pescato dall’ASEC Mimosas (e portato tra i Gunners per 150mila sterline), ma con Campbell divenne uno dei capisaldi della difesa di Wenger che con lui conquistò una Premier e due FA Cup. Tanti campioni – o semi-sconosciuti diventati tali -, anche in panchina, valorizzati dal calcio e dalle intuizioni del manager francese. Tutti qui, in una formazione (che parla molto francese) che attraversa i 20 anni dell’era Wenger all’Arsenal.

Ecco la nostra top 11:

Seaman; Sagna, Keown, Kolo Touré, Clichy; Walcott, Vieira, Ljungberg, Anelka; Henry, Bergkamp

(Fabregas, Pires, Campbell, Petit, Overmars, Gilberto Silva, van Persie, Ozil, Sanchez)