Arsenal, con lo Swansea sconfitta da… Arsenal. Tra maledizioni e sfortuna, i Gunners non sanno più vincere
E’ martedì sera, il Leicester di Claudio Ranieri ha appena pareggiato in casa contro il West Bromwich, dando la possibilità ad Arsenal e Tottenham di risalire in classifica, di tornare in lotta per il titolo. Niente di più facile, soprattutto per i Gunners che ventiquattro ore dopo avrebbero affrontato lo Swansea di un altro italiano, Francesco Guidolin, squadra a ridosso della zona retrocessione.
Ma non va così, perché i gallesi riescono ad espugnare l’Emirates Stadium grazie ai gol di Rutledge e Williams dopo l’inutile vantaggio firmato Campbell. E lo stesso succede ad Upton Park, casa del West Ham: qui il Tottenham esce sconfitto 1-0, buttando via la possibilità di andare a pari punti con il Leicester in testa alla classifica.
Arsenal, perché la tua sconfitta è proprio da… Arsenal?! Il possesso palla è tutto dalla parte dei ragazzi di Wenger: 63%. I tiri verso la porta difesa da Fabianski sono stati 18, i passaggi fatti 622 contro i 366 dello Swansea. Quasi il doppio. Ma come mai nessuno è riuscito a buttare dentro quel pallone dopo il gol di Campbell? E chissà quanti tifosi dei Gunners si saranno fatti questa domanda uscendo dallo stadio con le mani tra i capelli.
Anche se ormai ci hanno fatto l’abitudine, i tifosi. Perché ogni anno è la stessa storia: Wenger e i suoi ragazzi rimangono tra le prime della classe, in lotta per il titolo, fino a poche giornate dalla fine. Poi il crollo, dovuto ad una ragione che nemmeno la fisica è ancora riuscita a comprendere. Una situazione che ricorda quella la Roma degli ultimi anni, perché la partita di ieri fa tornare in mente quel Roma-Sampdoria vinto dai blucerchiati 2-1 nella stagione in cui l’Inter conquistò il triplete.
Attenuanti non ce ne sono, perché la rosa dell’Arsenal è competitiva in tutti i reparti. La scorsa estate dal Chelsea è arrivato Petr Cech a difendere i pali, un portiere da top club, sicuramente migliore di Szczesny, suo predecessore. In difesa ci sono giocatori d’esperienza come Mertesacker, campione del mondo con la Germania, affiancati da giovani promettenti: su tutti Bellerin. Ma è dal centrocampo in sù che la rosa inizia a diventare di prima qualità: Ramsey, Sanchez, Özil, Walcott, Oxlade-Chamberlain. Senza dimenticare gli attaccanti, con Giroud che bene o male la butta sempre dentro, e Welbeck pronto a dargli il cambio. Insomma, il perché l’Arsenal non riesca a vincere il titolo è inspiegabile.
C’è chi parla addirittura di una “maledizione Emirates Stadium“: prima che i Gunners si trasferissero nel nuovo impianto giocavano ad Highbury, dove vinsero il loro ultimo campionato nella stagione 2003-2004, prima di arrivare in finale di Champions League in quella 2005-2006, poi persa contro il Barcellona. L’anno dopo il passaggio all’Emirates: da quel giorno l’Arsenal ha vinto solo due FA Cup e due Community Shield, la supercoppa inglese.
Ma lo spettacolo non è finito qui. Sabato, ore 13:45 tutti attaccati al televisore. A White Hart Lane Sanchez e compagni affronteranno il Tottenham in quello che sarà sicuramente il north London derby più importante della storia: il pareggio non serve a nessuno, entrambe le squadre vogliono i tre punti per rimanere in lotta per il titolo, sempre Leicester per mettendo. Orgoglio, cuore e voglia di vincere. Da tutte e due le parti. E allora… che lo spettacolo inizi.