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Appiah e il sogno Mondiale con il Ghana: “Uruguay? Vogliamo la rivincita. Possiamo batterli”

Kwesi Appiah si racconta: la scelta tra Inghilterra e Ghana, la finale persa contro Gervinho e Yaya Tourè e il Mondiale

“È stata una scelta naturale, è sempre stato un mio obiettivo giocare per la nazionale ghanese”. Nato a Londra, cresciuto in Inghilterra ma con il Ghana nel cuore. Anche se a distanza e senza la maglia della nazionale indosso, Kwesi Appiah è pronto a tifare il suo Ghana ai Mondiali. “Possiamo fare bene”, ha affermato ai nostri microfoni l’ex attaccante del Crystal Palace. “Comunque è già un grande traguardo essere qui. Andare avanti sarebbe una conquista per tutta l’Africa. Fare bene e riscattarsi. Anche perché nello stesso girone c’è l’Uruguay e nell’ultima partita del raggruppamento si giocheranno l’accesso agli ottavi contro la Celeste. Vogliamo la rivincita dopo quello che è successo nel 2010. I giocatori che ci sono ora con il Ghana sono gli stessi che hanno visto quella partita in tv. Vogliono tantissimo rifarsi“.

  

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Appiah: “Possiamo passare i gironi. The sky will be the limit”

E, come Appiah, ci credono. Possiamo passare i gironi. L’Uruguay quest’anno è veramente forte. Ma con la Corea del Sud e il Portogallo possiamo fare bene. Sarà un bel test e delle grandi partite. Se facciamo belle prestazioni, you know, the sky will be the limit. Il cielo sarà il limite. Testuali parole. A metà tra l’adulto che ha realizzato il sogno di rappresentare il proprio Paese e il bambino che in quel sogno ci crede ancora. “Mio padre mi ha introdotto al calcio ed è ghanese. Non abbiamo avuto una lunga conversazione su quale nazionale scegliere”

Ritorno al futuro: la finale persa e le nuove leve

Un’emozione indescrivibile giocare per il Ghana. “Ogni volta che giocavo con la nazionale era una festa per tutta la famiglia”. Ma non solo bei momenti. Kwesi era una delle stelle di quella nazionale che perse la finale della Coppa d’Africa nel 2015. “Quel momento è stato difficile, eravamo letteralmente a un tiro dal vincere quella coppa. Non ho mai pianto come in quel giorno“. Il Ghana perse contro la Costa d’Avorio di Gervinho e Yaya Tourè ai rigori per 9-8. Eppure “è comunque stato un momento d’orgoglio per me e per il mio Paese essere arrivati fino a lì. Subito dopo una partita del genere non ci pensi, ma negli anni te ne accorgi”.

  

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Piccola digressione sul passato. La magia di quella maglia non si scorda mai. Ma torniamo al presente. Chi ha avuto il suo stesso “problema” con la doppia nazionalità è stato Iñaki Williams. Un percorso un po’ più travagliato il suo per lasciare la Spagna. “A Bilbao ha fatto e sta facendo benissimo. Sarà fondamentale averlo in forma. Insieme a lui, Thomas Partey. “Sarà lui il faro della squadra. È imprescindibile. All’Arsenal ora è un leader e deve esserlo anche in nazionale“.

Il sogno

Loro sono la dimostrazione di un movimento che sta rinascendo. Da Kwesi Appiah e Asamoah Gyan a Williams e Partey. “È bello rivedere il Ghana alla Coppa del Mondo. La squadra è cresciuta molto e può competere con le altre. Diversi giocatori giocano fuori dall’Africa anche a livelli altissimi. La qualità è altissima e devono trasportarla in campo“.

  

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Manca meno di un mese alla finale. Qual è la favoritadi Appiah? “Prima dell’infortunio di Benzema dicevo la Francia”. D’altronde Kwesi di centravanti se ne intende. “Se devo sceglierne una ora il Brasile “. Pausa di due secondi…Però vedere vincere il Ghana sarebbe un sogno vero. E chissà che alle potenziali vincitrici del Mondiale non si possa aggiungere anche il Ghana. Parola di Kwesi Appiah.