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Luca Antonini ricorda Berlusconi: “Come un papà per noi giocatori”

“Una delle persone più importanti della mia vita. Ci ha insegnato a vincere con eleganza”: così l’ex Milan Luca Antonini ricorda Silvio Berlusconi

Luca Antonini risponde al telefono con la voce rotta: “E’ un giorno triste”. Ex terzino, ha giocato 111 partite (e vinto lo Scudetto del 2010-11) con il Milan di Silvio Berlusconi, oggi scomparso. “Era una persona sempre solare e positiva. Dopo le sconfitte sapeva trovare le parole giuste per rincuorarci, e dopo le vittorie ci spronava a fare meglio, a non accontentarci mai. E’ stato un esempio per tutti noi del Milan: aveva un rapporto bellissimo con lo spogliatoio. Dispensava consigli, sia a livello calcistico, sia sul piano personale e familiare. Un papà, una delle persone più importanti della mia vita”.

 

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“Berlusconi un visionario, quando arrivava lui tutto si fermava”

“Aveva la sua idea di calcio. E, in quanto visionario, lo ascoltavamo tutti. Ancelotti provava a coniugare i propri principi con quelli del presidente”. Esempio e modello, anche nei rapporti umani: “Quando lasciai il Milan per andare al Genoa, mi chiamò dispiaciuto. Lo ricordo come fosse ieri. Mi disse: ‘Sei del Milan da quando eri un bambino: tu non lascerai mai il Milan e il Milan non lascerà mai te’. Mi ha riempito di orgoglio”.

 

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“Quando arrivava a Milanello in elicottero tutto si fermava. Noi in campo ci bloccavamo; chi lavorava all’interno, nelle cucine e nella struttra, usciva per salutarlo. Ci ha insegnato a vincere con eleganza e serenità: era già consapevole che avremmo vinto, perché credeva molto in se stesso e nel suo lavoro. Quindi, non lo sorprendeva”.

 

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Infine, Antonini chiude con un sorriso: “Ricordo le sue barzellette e i suoi aneddoti. Ne aveva uno diverso per ogni occasione. Raccontava della politica e della sua vita. Ci faceva pensare, ma soprattutto sapeva come farci ridere”. Toccare le corde giuste nei momenti giusti, il grande segreto di un vincente.